ilNapolista

«La Carrà non andava mai a cena con più di 6 persone e chiedeva sempre chi fossero gli ospiti»

Fabio Canino al CorSera: «Boncompagni sosteneva che Frank Sinatra si aspettava che fosse una preda facile, ma lei usciva dal set e se ne tornava a casa con la mamma»

«La Carrà non andava mai a cena con più di 6 persone e chiedeva sempre chi fossero gli ospiti»

Fabio Canino riporta in scena «Fiesta», a Roma, dal 26 ottobre al 28 novembre. La commedia immagina che il 18 di
giugno, data di nascita della Carrà, tre amici ogni anno s’incontrino dando una festa. Lo spettacolo debuttò nel 2001 e proprio in quell’occasione Canino conobbe la Carrà.

«Venne a vederci. Riservò tutto il teatro per sé e i suoi amici, c’erano Sergio Japino, Gianni Boncompagni, Marisa Laurito… E volle pagare i biglietti. In un punto in cui faccio la risata grossa come lei, mi sentivo in imbarazzo, invece la faccio e la sento rifare dalla platea: era lei, l’originale».

Racconta com’era la Carrà fuori dalla tv.

«La incontravo a cena da Gianni o da Barbara Boncompagni, non eravamo mai più di cinque o sei: se c’era troppa gente, lei non usciva, e chiedeva sempre chi fossero gli ospiti. Cominciava a raccontare Gianni: ti ricordi quella volta all’ambasciata di Francia? O quando eravamo in Cile? Gianni era il mattatore e lei il contraltare, quella che diceva: ma no, questo non si può raccontare. C’era una storia su Gianni che, a una cena di gala, rispediva indietro tutti i piatti e Raffaella che cercava di evitargli le figuracce. In quelle serate, capivi quanto lei fosse amata in tutto il mondo: in Cile, a Viña del Mar, aveva cantato in uno stadio pieno come se ci fosse Madonna e la ressa era tale che avevano dovuto farla uscire nella cesta della biancheria. Un’altra volta, la portarono fuori con l’ambulanza. Gianni sosteneva che Frank Sinatra, quando aveva girato con lei Il colonnello von Ryan, si aspettava che fosse una preda facile, ma lei usciva dal set e se ne tornava a casa con la mamma».

 

ilnapolista © riproduzione riservata