Il tennis ha un problema con le pause-bagno di Tsitsipas. Murray: “Ci mette più lui che Bezos ad andare nello spazio”

La Sueddeutsche Zeitung propone come impiegare gli 8 minuti dei suoi break: "Leggere le lettere di San Paolo Apostolo ai Filippesi. O provare a diventare un Cavaliere Jedi"

Tsitsipas

Parigi (Francia) 13/06/2021 - Roland Garros / foto Imago/Image Sport nella foto: Stefanos Tsitsipas

Le pause per andare al bagno di Stefanos Tsitsipas stanno diventando proverbiali. Dopo le polemiche di Andy Murray (“non ha più il mio rispetto”) al secondo turno dell’Us Open c’è ricascato, beccandosi i fischi del pubblico. La questione “toilet break” è diventata un vero problema regolamentare, nel tennis. S’è acceso il dibattito. Ne parlano tutti i media internazionali. Tra gli altri si segnala un pezzo della Sueddeutsche Zeitung che si chiede “come impiegare i lunghissimi minuti in cui Tsitsipas va in bagno”.

Anche gli stessi giocatori avevano ironizzato. Murray ha scritto su Twitter: “Fatto divertente del giorno: Tsitsipas impiega il doppio del tempo per andare in bagno rispetto a quello impiegato da Jeff Bezos per entrare nello spazio“. Otto minuti, per l’esattezza.

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“E dunque, come suggerito da Zverev, quale potrebbe essere un passatempo di otto minuti? Volare nello spazio, ovviamente. Oppure segnare cinque gol contro il Wolfsburg (come Robert Lewandowski nel 2015) o diventare il capitano del St. Pauli come Rico Benatelli nel giugno 2020. Oppure: mangiare 76 hot dog come Joey Chestnut. Oppure leggere le lettere dell’apostolo Paolo ai Filippesi – 2910 parole“.

“Le opzioni di un tennista sono ovviamente un po’ più limitate, e così Peter Gojowczyk, possibile avversario del greco agli ottavi di finale, ha recentemente ammesso di non avere idea di cosa avrebbe fatto se Tsitsipas fosse andato nel suo luogo magico. Ci ha pensato il sito americano di lifestyle hipster “Urban 75”: sbatti le palpebre per otto minuti, poi chiudi gli occhi e goditi lo spettacolo di luci psichedeliche. Cerca di non pensare ai pinguini. Ripeti una parola finché non perde il suo significato. O forse l’idea migliore: diventare un Cavaliere Jedi e cercare di controllare le persone con i propri pensieri”.

“Questa è una proposta che potrebbe essere effettivamente attuate – scrive la SZ – Perché non intrattenere il pubblico in questo modo? Palleggiare con gli spettatori, sfidarli a salutare e fare un giro d’onore? Avrebbe due effetti meravigliosi: ti sei tenuto occupato e Tsitsipas non avrebbe avuto idea di cosa aspettarsi al ritorno dal bagno. Magari penserebbe di essere sulla luna”

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