Ha tenuto in campo il greco per 5 ore, a tratti dominandolo, cedendo solo al quinto set: “Si è fermato per tantissimo tempo, tante volte. Quando avevo io 20 anni non era permesso”

Per due set, quasi tre, il vecchio Andy Murray ha dato una lezione di tennis a Stefanos Tsitsipas. Per poi – dopo aver perso solo al quinto set di un meraviglioso primo turno degli Us Open – andare in conferenza stampa e dargli un’altra lezione, stavolta morale: “E’ un giocatore fantastico, ma ho totalmente perso il rispetto per lui”.
Murray ha accusato il campione greco di aver perso una marea tempo nei momenti chiave della partita, utilizzando gli ormai famigerati “toilette break” e “medical time-out”: “Il problema non andarsene al bagno, ma il tempo che ci impiega. Ho parlato con la mia squadra prima della partita e ho detto loro che mi aspettavo qualcosa del genere se le cose non fossero andate come volevano. Il problema è che non puoi fermarti in un modo che influisce sul tuo fisico. Quando giochi a un livello così brutale, se ti fermi per sette, otto minuti, ti raffreddi. Puoi prepararti mentalmente, ma pause così lunghe ti influenzano fisicamente”.
“Si è preso un Medical time out dopo che ho vinto il terzo set. Nel quarto, quando era sotto 0-30, è andato a cambiare racchetta con tutta la calma del mondo… vi pare una coincidenza che succeda proprio lì? Il ginocchio non sembra proprio che gli abbia dato fastidio nel resto delle due ore e mezza che è durata la partita. È deludente, perché penso che la somma di tutto questo abbia influenzato il gioco. Quando avevo venti anni io queste cose non succedevano. Non dico che avrei vinto, ma ha influito. Lo apprezzo, penso che sia un grande giocatore, è positivo che sia in questo sport, ma non mi piace come continua a perdere tempo con questi atteggiamenti. Oggi ho perso il rispetto per lui”.
La partita tra Murray e Tsitsipas ha sforato le normali logiche di un primo turno. Il tennista scozzese è ormai al termine di una carriera incredibile, già sospesa una prima volta per gravissimi problemi alle anche. Nonostante ciò per almeno due set ha resistito contro uno dei due o tre migliori giocatori del circuito atteso alla presa del potere appena Djokovic e Nadal cederanno il passo. Più il greco tirava forte più Murray si appoggiava, spostandosi il meno possibile e gestendo tatticamente un match quasi perfetto. Le 5 ore di gioco e i “trucchetti” del greco hanno infine diluito le sue possibilità di portare a casa la partita.
Murray tra l’altro è diventato anche il principale promotore della campagna vaccinale in uno sport che invece si sta imponendo come quello più no-vax. E Tsitsipas fa parte del fronte opposto: i tennisti scettici che veicolano un messaggio pericoloso. Murray ha impartito una lezione anche da questo punto di vista: “I giocatori vaccinati avranno condizioni molto diverse dai giocatori che non sono vaccinati“.