La cena con Mourinho finisce con un perfido messaggio al compagno Sarri e al povero Hysaj che quest’estate venne insultato dai laziali
José Mourinho ci sa fare, non lo scopriamo oggi. Certo quando vinci, è tutto più semplice. E la Roma di Mourinho fin qui le ha vinte tutte. Cinque su cinque. L’ultima, soffrendo, contro il Sassuolo all’Olimpico. La sera della corsa a perdifiato dello Special One sotto la Sud. Plateale, per guadagnare consensi. Non dobbiamo insegnare noi a Mourinho la comunicazione. Si mette in tasca l’intero establishment italiano. E la squadra ha poi portato Mourinho a cena. Discorso di otto minuti e soprattutto la perfida chicca finale. Per intenditori. La tavolata che canta tutti assieme “Bella ciao” il canto dei partigiani che quest’estate venne intonato da Hysaj (“Bella ciao” è stata riportata in auge dalla serie tv “La casa di carta”) alla cena della Lazio. Seguì l’esposizione di uno striscione contro il calciatore albanese: “Hysaj verme, la Lazio è fascista”. Il compagno Sarri si chiuse in un pilatesco silenzio. Mourinho la fa cantare a squarciagola a tutta la squadra. Il messaggio è servito.