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76 uomini isolati dal mondo, che pregano tra di loro ogni venerdì. Il NYT racconta “la caverna” degli arbitri del baseball

La storia degli arbitri dello sport più popolare d’America che per “sopravvivere” alle pressioni e all’isolamento si danno alla preghiera. Tutti assieme

76 uomini isolati dal mondo, che pregano tra di loro ogni venerdì. Il NYT racconta “la caverna” degli arbitri del baseball

“Gesù sarebbe stato un grande arbitro”, dice scherzando ma non troppo Ted Barrett, arbitro della Major League di Baseball americana per oltre due decenni, ordinato ministro battista. Il New York Times racconta un mondo sconosciuto, per alcuni aspetti un po’ assurdo: quello degli arbitri dello sport più popolare d’America, che per “sopravvivere” alle pressioni e all’isolamento si danno alla preghiera. Tutti assieme. Tutti i venerdì. In gruppo. Si chiamano, ovunque essi siano, e pregano.

“Gli arbitri – racconta il New York Times – sono tra le figure più isolate del baseball. Sempre più lontano da un’era in cui gli arbitri erano spesso uomini con vite pesanti, alcuni dei quali perseguitati dalla guerra, il personale a tempo pieno degli arbitri di oggi comprende solo 76 uomini che viaggiano per il paese in squadre di quattro e si tengono a distanza da giocatori e dirigenti. Le loro vite si consumano sfocate tra aeroporti e fastball, tra hotel e campi da baseball illuminati, punteggiati da chiamate a casa ai loro figli. Le loro tradizioni spirituali possono servire come ancore”

“La chiamata alla preghiera del venerdì, che viene ricordata agli arbitri con sms automatici con 15 minuti di anticipo, non è affatto un sostituto. Ma, dicono gli arbitri, offre una dose stabile di sostentamento spirituale, sia che si trovino a un ritiro bagagli a Seattle, che in un’auto a noleggio in Texas”.

Un fenomeno sotterraneo che sta prendendo piede anche in altre leghe, che ora chiedono consigli su come organizzarsi. In bassa stagione, molti degli arbitri partecipano a un ritiro di tre notti a nord di Dallas.

“Durante la stagione regolare gli arbitri pregano con i membri della loro squadra prima del primo lancio, e alcuni dicono di trovarsi a parlare con Dio tra un lancio e un inning”.

Barrett esorta i suoi colleghi “a guardare verso il cielo ad un certo punto e meravigliarsi di ciò che vedono, come un’opera di Dio”: “Stare lì davanti a 50.000 persone e chiamare palle e strike mentre vieni ripreso dalla tv… per me è impossibile fare bene questo lavoro, quindi confido che Dio lo faccia per me”.

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