Persino Moggi si indigna: «Ora attaccano Ronaldo, lo hanno sempre trattato come Dio in terra»
L'uomo simbolo di Calciopoli deve aver rivissuto la propria parabola (pompato e poi scaricato): «Questa è l'Italia del calcio, senza memoria»

Gc Milano 04/03/2011 - trasmissione TV Chiambretti Night / foto Giuseppe Celeste/Image nella foto: Luciano Moggi
Interessante oggi Luciano Moggi su Libero. Il signor Calciopoli, radiato dal calcio italiano, l’uomo che ha finito col far retrocedere la Juventus in Serie B per illecito sportivo. In questi giorni Moggi deve aver rivissuto quel che provò nell’estate del 2006 quando, da un giorno all’altro, media e tv smisero di pomparlo (in senso buono) e lo misero alla gogna. Scrive
CR7 se ne va aspramente criticato anche da chi, al suo arrivo, aveva gridato al miracolo perché finalmente approdava nel nostro campionato un fuoriclasse. Questo è il mondo del calcio, questa è l’Italia calciofila. Senza memoria, perché CR7 non ha certamente demeritato nel poco tempo che ci ha frequentato: ha segnato un centinaio di gol, difficile pretendere di più.
Moggi è da sempre stato contrario all’acquisto del portoghese, lo ha sempre detto in ogni salsa.
Magari quando fu acquistato si doveva tenere conto dell’età, e che per farlo rendere al massimo doveva essere messa a sua disposizione un’intera squadra. Magari si poteva anche pensare che un giocatore da solo non può vincere, ma non si pensò minimamente al sacrificio cui doveva sottostare qualche compagno che solitamente aveva nei piedi almeno quindici gol a campionato, che avrebbe dovuto trasformarsi in assistman per i piedi, pur magici, di Ronaldo.
E il portoghese, ovviamente ben assecondato, potè mettere in evidenza il suo Dna di goleador, fino a diventare capocannoniere del campionato, mentre alcuni piano piano si trasformarono in centrocampisti preferendo servire palle a CR7 anziché cercare il gol direttamente.
Chi vi scrive, da sempre contrario al suo acquisto per i motivi su esposti, non ultimo il suo stipendio, si sente ora di difenderlo dalle critiche preconcette, che CR7 non merita, perché era venuto in Italia a portare una ventata nuova nel nostro calcio ed era stato accettato da tutti come un Dio in terra.