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Mourinho: «Roma bravissima sul mercato. La rissa col Betis? Primo colpevole l’arbitro, poi io»

«Abbiamo perso Spinazzola e abbiamo perso Dzeko. Con Vina e Rui Patricio grande reazione. Dal primo giorno sento l’affetto dei romanisti»

Mourinho: «Roma bravissima sul mercato. La rissa col Betis? Primo colpevole l’arbitro, poi io»
Frosinone 25/07/2021 - amichevole / Roma-Debrecen / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jose' Mourinho

Mourinho è tornato a parlare. Lo ha fatto dai canali social della Roma. Promuove il mercato della scoietà:

Il mercato è diventato diverso da quello cui pensavo io inizialmente e che avevo spiegato alla dirigenza. Abbiamo perso Spinazzola per tanto tempo e abbiamo perso Džeko. Pensavamo a un attaccante e non a due e non pensavamo a un terzino sinistro. È diventato più difficile. Il club è stato bravissimo. Spero di dirlo per la prima e ultima volta: mi mancherà qualcosa che avevo pensato quando avevo analizzato la squadra, ma devo solo ringraziare per il mercato. Rui Patricio ha giocato oltre 100 partite in nazionale, 4-5 anni in Premier. Vina è bravissimo, Shomudorov lo abbiamo preso perché ci serviva più mobilità e velocità. Siamo supercontenti con lui. Abraham lo conosco da bambino, non ha giocato mai con me al Chelsea perché era molto piccolo, ma lo conosco come giocatore e come persona. Conosco la sua mentalità, e so che per un giocatore inglese è molto difficile lasciare la Premier. E questo vuol dire tanto, quando lasci la Premier lo fai perché hai grandi ambizioni.

Non siamo la rosa più forte del mondo e lo sappiamo, ma nessuno ci può proibire di pensare di vincere la prossima partita. Questa è la mentalità, e nessuno può impedirci di pensare di vincere la partita. Sicuramente perderemo e pareggeremo, ma vogliamo sempre avere la sensazione di vincere.

La prima volta all’Olimpico come allenatore della Roma? È stata un’accoglienza veramente fantastica, la sento dal primo giorno, dal giorno del mio annuncio e dal giorno che sono arrivato qui a Trigoria, lo sento per strada quando faccio la passeggiata in città e la prima volta all’Olimpico. Ma se posso chiedere qualcosa, chiedo: squadra, squadra, squadra. Non andare troppo nella direzione individuale e verso di me. Non ho bisogno di supporto, se devo chiedere qualcosa chiedo squadra. (…) Non mi piacciono le amichevoli, mi piacciono le partite vere e le partite vere iniziano adesso. Sono preparato.

Dal punto di vista emotivo e comportamentale la squadra mi è piaciuta. La rissa contro il Porto mi è piaciuta, niente di particolare, è stata una partita competitiva. Con il Betis è stata già un’altra storia. Il primo responsabile è stato l’arbitro, il secondo io. Non posso essere io a provocare quello che è successo dopo, la squadra mi ha seguito e abbiamo finito con 3 o 4 cartellini rossi. La responsabilità è mia, ma anche l’arbitro dovrebbe farsi qualche domanda. La squadra è arrivata stanca, era l’ultimo giorno dopo tre ore di pullman. Poi c’era la situazione Dzeko, è stata una situazione strana, si sapeva che sarebbe andato via e si respiravano un po’ di dubbi sul futuro. Ho sentito i giocatori un po’ preoccupati. Col Betis abbiamo fatto 50 minuti buoni.

 

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