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L’Equipe: il Nizza sa come coccolare i suoi ultras violenti

Intanto la megarissa tifosi-giocatori è diventata un caso politico. Il ministro dello sport francese: “Se i tifosi non sono capaci di stare allo stadio allora se ne stiano a lanciare bottigliette verso la tv dal loro divano”

L’Equipe: il Nizza sa come coccolare i suoi ultras violenti

La megarissa tra tifosi del Nizza e giocatori e staff del Marsiglia è ovviamente diventato un caso politico, in Francia. Sono scattate le inchieste della magistratura e della giustizia sportiva. Roxana Maracineanu, il ministro francese dello Sport, ha definito l’accaduto “un insulto al calcio, intollerabile”. E ha aggiunto: “Abbiamo lottato perché il pubblico tornasse negli stadi e le partite non si svolgessero più a porte chiuse. Se le persone non sono in grado di seguire uno spettacolo sportivo, possono farlo a casa e lanciare bottiglie davanti alla loro tv”.

L’Equipe nel frattempo dedica tre pagine alla storia, tra cui un box sui rapporti tra il Nizza e i suoi tifosi. Abbastanza duro.  Jean-Pierre Rivère ha difeso gli Ultras della Populaire Sud, una frangia ufficialmente sciolta che normalmente occupava quel settore da cui è cominciato il lancio di bottigliette. Il settore “Populaire Sud” sarà chiuso per le prossime quattro partite casalinghe. Ma il giornale francese pone sulla morbidezza del club con gli ultras:

L’ex Brigata Nizza Sud è sia i polmoni sia la voce della città di Nizza. E la dirigenza del club sa come coccolarla”.

“La dirigenza del club, compreso il suo direttore della sicurezza, è nella migliore delle ipotesi ingenua, nella peggiore compromessa con gli Ultras”. Rivère nega relazioni troppo strette: “Con loro abbiamo sempre avuto una posizione molto chiara: ci diciamo tutto, il bello e il brutto. Non abbiamo rapporti fidanzato-fidanzato, ma abbiamo rapporti molto chiari”.

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