Il Telegraph: nessuno vuole più i giocatori già affermati, e vince chi ha investito sulle accademie. Le big inglesi ammortizzano così anche gli acquisti più pesanti
Col mercato impaludatosi nella crisi – pandemica o meno – galleggia chi ha investito sulle giovanili. Perché sono i giovani gli unici ad avercelo ancora, un mercato.
Il Telegraph sottolinea il fenomeno, ormai palese almeno in Premier, per cui la cessione dei propri ragazzi, allevati nelle varie accademie, permette investimenti maggiori e migliori risultati sportivi.
Il Chelsea ha speso 97,5 milioni di sterline per Romelu Lukaku, è vero, ma ha raccolto quasi 80 milioni di sterline dalle vendite di Tomori al Milan (24 milioni di sterline), Guehi al Crystal Palace (20 milioni di sterline) e Abraham alla Roma (34 milioni). Tutti giocatori arrivati al Chelsea che non avevano ancora 10 anni.
Guardiola ha sottolineato che Jack Grealish è costato al Manchester City davvero solo 40 milioni di sterline, e non 100. Perché il club ha guadagnato 60 milioni dalle cessioni di Angelino, Nmecha e Ilic, tutti ex allevati in casa. Hanno anche ricevuto 11,2 milioni dal trasferimento di Sancho al Manchester United, poiché l’ala inglese faceva parte della loro accademia.
Male è andata all’Arsenal che ha cercato disperatamente di vendere ma alla fine ha ceduto per una cifra considerevole solo Willock, al Newcastle United per 22 milioni di sterline. Ma altrettanto aveva fatto gli anni precedenti con Martinez e Iwobi.
Il Liverpool ha realizzato enormi profitti con i giocatori delle sue giovanili. Solo negli ultimi 12 mesi ha guadagnato 50 milioni di sterline da Wilson al Fulham, Brewster allo Sheffield United e Hoever ai Wolves.
Il punto è che – scrive il Telegraph – “i ragazzi delle giovanili stanno andando a ruba quest’anno, mentre nessuno vuole i giocatori già affermati“. C’entra ovviamente lo stipendio: i giovani guadagnano meno. Ma c’è anche un elemento di “garanzia”: ormai ci sono scuole che fanno il curriculum dei giocatori, “comprare un giocatore cresciuto dal Chelsea significa prendere un giocatore che è suo agio con la palla, astuto tatticamente e fisicamente forte”.
I ragazzi dell’accademia sono più economici, più affamati e più sicuri come investimenti, chiude il Telegraph. “In un mercato lento, sono loro a far girare la palla finanziaria”.