Malagò: «E’ l’Olimpiade più importante della storia. Abbiamo la squadra più forte di sempre»

Al Corriere: «Il fatto che si disputi ha salvato il valore dell'evento. L'Europeo? Uno spot perfetto. L’abbraccio Mancini-Vialli è la sintesi della vita».

Coni malagò sul calcio “Malagò Airways”

Roma 11/04/2019 - presentazione Internazionali di Tennis BNL / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Giovanni Malago'

Il Corriere della Sera intervista il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Parla delle Olimpiadi.

«È una Olimpiade diversa, questo è poco ma sicuro. Ma è l’Olimpiade più importante della storia, perché il fatto che si disputi, che si faccia, ha salvato il principio, il valore, l’evento, ha salvato l’Olimpiade».

Nella battaglia per salvare l’autonomia dello sport dall’invadenza della politica chi ha vinto?

«Hanno vinto lo sport e il Coni, espressione dello sport italiano, da sempre e per sempre. Hanno prevalso i valori del Comitato olimpico internazionale, il Cio. Io sono stato solo quello che ha rappresentato e difeso questi valori».

Com’è ora il rapporto del Coni con Sport e Salute?

«La riforma ha sentenziato che Coni e Sport e Salute sono due entità diverse con responsabilità e competenze differenti. Tutto questo implica degli strascichi che sono ancora aperti. Non c’è ancora la soluzione finale e mi riferisco a certe aree e appunto competenze, dal marketing, amministrazione del personale, mai dimenticare che si parla di donne e uomini, quindi storie umane, e in particolare territorio, dove di fronte alle tante promesse non c’è stata una effettiva corrispondenza dei fatti. Ho appena scritto una lettera a Sport e Salute dove ho fatto presente la situazione. Al mio ritorno da Tokyo confido si possa chiudere e definire questo percorso così complicato».

Sull’Italia che si presenta all’Olimpiade.

«Abbiamo la squadra più numerosa e forte di sempre. Può accadere di tutto, mi aspetto che si vada meglio di Rio 2016 (28 medaglie). Questo è il mio auspicio».

Sull’Europeo vinto dall’Italia di Mancini.

«È il miglior spot che avremmo potuto avere: dobbiamo cavalcare questa onda di entusiasmo e passione».

L’immagine che gli è rimasta nel cuore, dice, è l’abbraccio tra Vialli e Mancini.

«Non ho alcun dubbio: l’abbraccio Mancini-Vialli, c’è la sintesi della vita. Ma attenzione, torniamo al discorso di prima: c’è la competenza. Lo sport deve essere fatto e gestito da chi è competente».

Sulla richiesta dei club di Serie A di riaprire gli stadi al 100 per cento.

«Là dove non sarà possibile ritornare a una normalità negli stadi di calcio e negli impianti sportivi, bisognerà far fronte con misure alternative al calo pazzesco dei ricavi».

 

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