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Una domenica del 57, a Fuorigrotta: “che bello, quando il Napoli giocherà qua e non al Collana”

SMOKE A FUORIGROTTA – Il racconto di una domenica mattina e una foto d’epoca del piazzale della Mostra, con lo stadio in costruzione

Una domenica del 57, a Fuorigrotta: “che bello, quando il Napoli giocherà qua e non al Collana”

È domenica, verso le nove del mattino. Pasquale si è alzato con calma e ha messo il caffè sul fuoco.

È l’ultima domenica del 1957, verso le nove del mattino. Col caffè sul fuoco, Pasquale è uscito dalla cucina, ha impugnato la macchina fotografica e, attraversando la stanza da pranzo, l’ha sgusciata con calma dalla sua profumata custodia di cuoio. Quattro giorni fa era Nataleoggi è domenica 29 dicembre 1957, sono le nove del mattino e Pasquale, aspettando che esca il caffè, esce sul terrazzo tenendo tra le mani la macchina fotografica.

Per essere dicembre, la temperatura è mite, l’aria d’inverno è resa soffice da tanta luce, che a ogni cosa offre la sua netta ombra. Fermandosi a un metro e mezzo dalla ringhiera del terrazzo, Pasquale inizia a guardare attraverso l’occhiello della macchina fotografica, nella direzione in cui il sole proietta la sua luce. È domenica 29 dicembre 1957, quando il caffè sarà uscito Pasquale andrà in cucina, spegnerà il fuoco del fornello e si siederà a bere il caffè, ma intanto il caffè sta ancora sul fuoco, l’acqua sta salendo di temperatura e Pasquale, dal terrazzo, scandaglia attraverso l’occhiello della macchina fotografica la vista che si offre fuori. Addosso ha un pigiama a strisce bianche e azzurre, fatto di pantaloni e camicia con cinque grossi bottoni bianchi. Solo i tre centrali sono abbottonati, Pasquale sta comodo, sta aspettando che esca il caffè.

Oggi
 Pasquale ha in programma di andare a messa alle 10 alla chiesa dell’Immacolata a via Leopardi, poi passerà a casa per prendersi qualcosa da mangiare da portare con sé e si metterà sulla via del Vomero: allo stadio Collana, nel pomeriggio, il Napoli ospiterà l’Udinese.

Alle nove di mattina, con la macchina fotografica tra le mani e l’orecchio attento a sentire lo sbuffo del caffè, Pasquale ancora non lo sa, ma il Napoli oggi batterà l’Udinese 3-2, con un gol di Di Giacomo e una doppietta di Posio. Ma ora è ancora presto, sono appena le nove, Rita è andata a messa e forse, tornando, porterà le paste, i ragazzi dormono ancora, il caffè non è ancora uscito, il tempo promette bene e lui, dal terrazzo, si propone di catturare qualcosa di quest’ultima domenica mattina di dicembre nell’occhiello della macchina fotografica.

Nel piazzale che lo separa dalla Mostra d’Oltremare campeggia un circo, che ha messo lì la sua tenda per il periodo delle vacanze di Natale. È una presenza buffa, temporanea, a Pasquale sembra divertente fotografare la tenda del circo dal terrazzo di casa. Presto uscirà il caffè e presto passeranno le feste di Natale, il circo smonterà e se ne andrà chissà dove. All’improvviso Pasquale sente lo sbuffo del caffè, deve tornare in cucina, ma prima stringe la presa della macchina fotografica, senza volerlo allarga un po’ verso destra, fa entrare nell’occhiello anche quello che dal terrazzo si vede del cantiere del nuovo stadio e fa ‘click’.

Ormai è già in cucina, sono quasi le nove e dieci, ha già rimesso la macchina fotografica nella profumata custodia di cuoio, ha già spento il fornello, si è già seduto. Si sta versando il primo caffè nella tazzina e pensa: “Quando il Napoli finalmente verrà a giocare qui, la domenica potrò andare anche alla messa delle 11. Sia lodato Iddio. Tutto con più calma. La domenica non è fatta per il trambusto”.
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