ilNapolista

Sacchi sulla SuperLega: «Il lavoro è l’unica soluzione per ottenere risultati non le scorciatoie»

Al Corsera: «Tutto questo accade perché si pensa esclusivamente ai soldi e vengono accantonati i valori fondanti dello sport, del calcio»

Sacchi sulla SuperLega: «Il lavoro è l’unica soluzione per ottenere risultati non le scorciatoie»
foto Andrea Rigano'/Image Sport

Da buon allenatore e vincente, Arrigo Sacchi, sul Corriere della Sera, analizza le storture da cui è nata l’idea della SuperLega

«Tutto questo accade perché si pensa esclusivamente ai soldi e vengono accantonati i valori fondanti dello sport, del calcio»

Ma i soldi non sono tutto e questo vale soprattutto per lo sport e il calcio dove conta vincere. Uno spirito che si è perso, spiega Sacchi con un delizioso ricordo, perché puntare  ai soldi significa non avere idee

«Molto tempo fa, ero ai miei inizi come allenatore, imparai una lezione che mi ha sempre accompagnato: parlo di un uomo di cultura, Alfredo Belletti, personaggio fantastico, era il bibliotecario di Fusignano, grande appassionato di calcio, non solo era uno studioso del pallone. Era anche dirigente del Fusignano: gli dicevo che la squadra aveva bisogno di un libero. Belletti andò a prendere una maglia col numero 6, me la diede e mi disse: “Arrigo, prendi un tuo giocatore, il più adatto al ruolo, fagli indossare la maglia numero 6, insegnagli tutto del ruolo, fallo lavorare, si applichi in questo senso…”. Così feci, vincemmo il campionato di seconda categoria, con pochi mezzi e soldi, e fummo promossi».

Per l’ex ct la colpa non va data solo ai 12 ribelli, ma a tutto il mondo del calcio che non dimostra più attenzione e sensibilità per i giovani, ma ci si limita a giudizi superficiali e affrettati

«Date un pallone a un bambino, lo prenderà subito a calci: in quel gesto c’è la nostra cultura, il nostro Dna»

La SuperLega ha rappresentato un tentativo di prendere scorciatoie per superare gli attuali problemi del mondo del calcio, una soluzione che non solo non è condivisa da Arrigo Sacchi, ma che, a suo dire, non avrebbe portato a nessun bene.

«Si parte dal lavoro, non c’è altro da fare, dalla fatica, dall’apprendimento»

ilnapolista © riproduzione riservata