Quando De Laurentiis voleva fare causa all’Uefa “se un Nazionale torna a casa positivo”

Il focolaio Nazionale non era così difficile da prevedere, altro che protocolli. Il Presidente del Napoli, a settembre: "Se succede faccio causa all'Uefa, mi voglio divertire"

De Laurentiis e i cinque cambi

Il focolaio Nazionale, ormai ribattezzato così un po’ da tutti, non era uno scenario apocalittico improbabile. E ora che il numero dei positivi azzurri si allarga di ora in ora, e il Napoli è in ansia per Insigne che in ritiro sedeva a tavola vicino Bonucci, Verratti e Sirigu – tra i positivi -, val la pena riprendere le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis in una conferenza stampa del 3 settembre 2020. Nella quale il Presidente del Napoli minacciava di fare causa all’Uefa se mai un suo giocatore convocato in nazionale fosse tornato a casa contagiato.

«Che la Uefa faccia il suo lavoro, dovrebbero essere il nostro segretariato e invece si comportano come se fossero il re e la regina e decidono, se qualcuno al rientro dalle nazionali  risulta positivo, le cause che partono sono necessarie e chiedendo molti danni. Perché non si mette a rischio il campionato ma la vita di gente che costa molti soldi. È inutile che la Uefa stabilisce e poi ignora i diritti sacrosanti dei tifosi e delle società che li rappresentano»

 “Ce l’ho con la Uefa, mi auguro che quando rientreranno i nostri calciatori non siano positivi perché sennò per la Uefa saranno guai storici. Nessuno ha mai detto nulla, io lo farò con i fatti e con gli avvocati».

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