Pallotta: «Totti voleva allenare, poi capì che non faceva per lui»
A The Athletic: «Decidere del suo futuro era difficile per la Roma e per lui. Su lui e De Rossi abbiamo preso la decisione che pensavamo giusta per la squadra».

Nella lunga intervista rilasciata a The Athletic, l’ex presidente della Roma, James Pallotta, si sofferma a lungo anche su Spalletti e Totti.
«Spalletti mi è piaciuto molto. Ho un ottimo rapporto con lui ora. L’ultima volta che sono stato in Italia, ero a Firenze in vacanza. Sono andato a casa sua e siamo andati a cena fuori. Ha detto che non avrebbe mai dovuto accettare di tornare? Ha sempre pensato che ci fossero persone che gli sparavano addosso».
Su Totti:
«È stato alla Roma per 30 anni. E’ quello che sapeva ogni giorno. Alzarsi e andare a Trigoria. Accettammo di onorare l’impegno della proprietà precedente con un contratto da 6 anni come dirigente. Ebbi una discussione con lui, chiedendogli cosa avrebbe voluto fare nella vita dopo il ritiro. Rispondere era difficile per la Roma e lo era per lui».
Ed ancora:
«Totti voleva allenare. Gli dissi che doveva capire che per allenare non solo avrebbe dovuto studiare, ma farlo per 80 ore a settimana e che non capivo perché volesse fare quello. E allora gli abbiamo portato dei professori e abbastanza rapidamente decise che allenare non fosse la cosa giusta per lui. Gli dissi che aveva uno stile di vita bello e che il contratto di 6 anni da dirigente, che per molte persone era un ottimo contratto con molti soldi, lo avrebbe abituato a uno stile di vita leggermente diverso. E abbiamo parlato di coinvolgerlo nel marketing e nello staff degli sponsor, in modo tale che avrebbe potuto aiutare a chiudere certi affari. Da possibile direttore tecnico aveva degli input, e noi veramente volevamo che ne avesse anche di più. Lo abbiamo invitato numerose volte a Boston per le riunioni, a Nantucket, a Londra».
Sull’addio di De Rossi.
«Non ho avuto alcun beneficio dal dover guardare due delle superstar di tutti i tempi andare in pensione. Su entrambi abbiamo preso quella che pensiamo fosse la decisione giusta per la squadra».