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Massimo Cuttitta, il gemello: «Pensavamo con una testa sola. Adesso dovrò imparare a farlo da solo»

Al Corsera la storia dei due gemelli del rugby che condiviso la passione per il rugby e la maglia della nazionale, poi il virus li ha separati per sempre

Massimo Cuttitta, il gemello: «Pensavamo con una testa sola. Adesso dovrò imparare a farlo da solo»

Marcello Cuttitta racconta al Corriere della Sera la malattia condivisa col fratello gemello Massimo, leggenda del Rugby italiano che è stato sopraffatto dal covid.

«In campo e nella vita è stato il mio riferimento, umile e sempre rassicurante. È proprio vero, pensavamo con una testa sola. Adesso dovrò imparare a farlo da solo».

Un addio difficile per due gemelli che hanno imparato a giocare a rugby insieme e condiviso questa passione per anni, vestendo la maglia del Milan e della nazionale

«L’ultima immagine che io e nostro fratello Michele abbiamo di Massimo è quella che abbiamo visto attraverso lo schermo di un tablet dell’ospedale. Dovevamo convincerlo ad affidarsi ai medici, aveva deciso di non farsi intubare, ma la situazione stava precipitando. Quando ci ha detto di preoccuparci solo della mamma e ha alzato un dito in segno di assenso prima di entrare in terapia intensiva, ho capito una volta di più che lui era il fratello, il figlio e il capitano che ognuno vorrebbe avere vicino a sé»

Per stare vicino alla mamma Massimo aveva deciso di non accettare incarichi all’estero ma si era ritirato a Lavinio. Il virus era una preoccupazione

«Ci sentivamo quattro volte al giorno, era felice perché era riuscito a far vaccinare la mamma. Poi cosa sia successo non è spiegabile, la mamma positiva e subito dopo lui. Sono entrati in ospedale ad Albano Laziale insieme, i medici hanno fatto tutto il possibile, ma non sono più usciti»

 

 

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