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Juric: «Ho un debole per Pioli, è uno che ti viene voglia di tifare»

In conferenza stampa: “A Benevento abbiamo commesso errori che non sono stati puniti. Dovremo fare una partita perfetta”.

Juric: «Ho un debole per Pioli, è uno che ti viene voglia di tifare»

Il tecnico del Verona, Ivan Juric, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Milan.

“Il Milan ha vinto a Roma, poi ha pareggiato con l’Udinese, che non è mai facile da battere perché si chiude molto bene. A me il Milan piace molto, sia nella scelta dei giocatori che hanno preso, dinamici, tecnici e di corsa. Poi ho un debole per Pioli, è uno che ti viene voglia di tifare. Domani dobbiamo andare oltre, a Benevento abbiamo commesso errori che non sono stati puniti. Dovremo fare una partita perfetta”.

Il Milan è la squadra che ha tirato più rigori. È in apprensione per l’arbitraggio di Orsato?

“Non ricordavo il precedente di Stepinski o quello di Pessina. Penso che i nostri arbitri siano i migliori: ho buone sensazioni, e penso che col VAR si è migliorati molto. Ci sono ancora errori, ma molti di meno. Ultimamente non ho pensato agli arbitri. Se gli danno i rigori significa che entrano molto in area e che sono bravi nell’uno contro uno. È una squadra bella da vedere, mi piace vedere come gioca il Milan”.

Nelle ultime settimane c’è stato un salto di qualità?

“Quello che abbiamo passato nei primi mesi è stato per me vergognoso. I ragazzi sono stati splendidi, negli ultimi due mesi ci siamo allenati bene. Voglio continuità, che i ragazzi non si rilassino, altrimenti non siamo più competitivi. Devono restare sul pezzo e cercare di fare bene. Loro sono una grande squadra, devi fare tutto alla perfezione, sperando che ti giri anche bene”.

Ha la sensazione che a questa squadra bastino un paio di innesti di qualità per competere per qualcosa di importante?

“Penso che ci sia un abisso tra le prime sette e le altre. A livello economico, di scelta di giocatori. Ci sono altre squadre, come Sassuolo e Fiorentina, che hanno potenzialità economiche alte, che non riescono a entrare in quel gruppo. Non siamo a quei livelli, non ci andiamo nemmeno vicino. Ciò non toglie che voglio il massimo. I ragazzi devono sapere che manca poco per la salvezza, e che si giocano qualcosa di speciale: non è che contano sempre i soldi e il nome. Se ci riusciranno o meno non lo so, ma dovranno dare il massimo per provare a fare ancora meglio di quello che stiamo facendo. Se c’è la possibilità di fare qualcosa di speciale dobbiamo provare ad andare oltre”.

 

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