Può essere il capitano di questa squadra? Si può esserlo nella misura in cui lo è restato Totti nonostante le continue scazzottate con Spalletti o Buffon nonostante le plateali bestemmie.
Insigne, con la prestazione di ieri contro il Bologna, ha risposto a quanti, tra cui Dotto, lo hanno duramente criticato dopo il suo sfogo della settimana scorsa in cui aveva definito il Napoli “una squadra di m….”. Insigne questa squadra se l’è ripresa, ha dimostrato che può esserne il capitano. Lo sfogo post Sassuolo è stato quello di ogni tifoso azzurro che vede svanire due punti per l’ennesimo coup de théàtre di una compagnia di polli.
Un capitano risponde delle sue azioni e lo fa sul campo, ieri con due goal ha sancito- se ce ne fosse ancora bisogno- di essere il talento più forte italiano dalla trequarti in su ed ora prova a trainare un Napoli autolesionista lì dove gli spetta, tra le prime quattro posizioni della Serie A.
Lorenzo ha pagato sempre per i suoi errori dal famoso “va a cagare di Milano” raro caso di espulsione per un consiglio simile. Ha pagato e sofferto per l’errore dal dischetto in finale di Supercoppa. Insomma lui la maglia la suda, la stira, la lava e la protegge come quando corre a tutta fascia per rispettare dei dettami tattici francamente incomprensibili a noi, figurarsi a lui.
Può essere il capitano di questa squadra? Si può esserlo nella misura in cui lo è restato Totti nonostante le continue scazzottate con Spalletti o Buffon nonostante le plateali bestemmie. Mettere in discussione in ruolo di Insigne in questa squadra appare pretestuoso. È l’unica certezza che abbiamo, l’unico riferimento stabile, la sola linea di continuità tra il reale valore di questa rosa e la attuale classifica.
Insigne è il porto sicuro di questa squadra, lo sa lui, lo sanno i compagni e lo sa persino Gattuso forse l’unica cosa che realmente ha compreso da un anno a questa parte. Insigne non si tocca, Insigne da napoletano ci salva sempre la faccia.
