A Southampton non si chiedono cosa l’allenatore possa fare per il club, ma se il club riuscirà a fare abbastanza per trattenere il tecnico

A Southampton non si chiedono cosa l’allenatore possa fare per il club, ma cosa il club può fare per l’allenatore. Ralph Hasenhuttl è al centro di tutto, a dispetto di tutto, persino di una catena non risolta di sconfitte che ha portato la squadra al quattordicesimo posto in Premier. Lui, il tecnico, non si discute. E’ un caso abbastanza raro nel calcio.
Ha una clausola rescissoria che cambia a seconda del club che potrebbe cercare di prenderlo dopo, con un massimo di 20 milioni di sterline se fosse in lizza per i top club inglesi. Ha firmato il rinnovo lo scorso giugno, anche se molti ormai ritengono che la politica di gestione di un grande club non pare adatta all’austriaco. Perché lui dirige la squadra con completa autorità ed è una figura chiave chiave del club, assieme all’amministratore delegato Martin Semmens. Gode – scrive il Telegraph – di quel tipo di potere che è raro tra i suoi colleghi dei top club della Premier.
Merito di una straordinaria serie di risultati che ha ottenuto da quando è arrivato nel dicembre 2018. L’11 novembre scorso sono andati in testa alla classifica per la prima volta in 32 anni. Hasenhuttl ha pianto in panchina, quando i Saints hanno battuto il Liverpool il 4 gennaio. Poi da allora la discesa ripida: un pareggio uno e sette sconfitte in campionato, l’ultima per 3-0 contro il Leeds United.
Eppure a Southampton si respira un’aria diversa dal solito, funziona tutto con una dinamica differente dai soliti schemi. Il club ha messo Hasenhuttl al centro del suo futuro, sostenendolo senza riserve anche dopo la sconfitta per 9-0 contro il Leicester nell’ottobre 2019 e è stato ripagato. La domanda che si pongono ora che il club è finanziariamente in crisi (la proprietà cinese è totalmente assente, Gao Jisheng vuole vendere il club) non è se lo devono licenziare o meno, ma se possono dare ad Hasenhuttl le risorse per trattenerlo abbastanza a lungo, in attesa di trovare un nuovo proprietario.
La fiducia nell’allenatore è totale, insomma. Il suo sistema di gioco, uno stretto 4-2-2-2, richiede giocatori di corsa e pressione, esige un alto prezzo fisico per una piccola squadra. Le due sconfitte per 9-0 contro Leicester e poi con il Manchester United a 14 mesi di distanza mostrano che la squadra viene spinta al limite.
I Saints stanno perdendo da 3 a 5 milioni di sterline al mese e hanno concordato un prestito da 75 milioni con MSD Holdings, per andare avanti. Con l’allenatore, indiscutibile.