A 33 anni ha recitato a teatro la sua stessa biografia, facendo commuovere il papà. “E’ cresciuta nella repubblica dell’impossibile”, scrive il Clarin
“Dalma Maradona è cresciuta nella repubblica dell’impossibile”. Una volta ha detto che voleva un delfino come animale domestico e suo padre ha fatto di tutto – senza successo – per mettere un delfino nella villa di Moreno. La sua normalità era quella.
La figlia “tosta” di Diego, quella che lui stesso diceva avesse “il dna di Claudia”, l’attrice, quella che tirava il padre fuori dal tunnel della droga prima che ci ributtasse ogni volta peggio. Dalma, che per lavoro è stata la figlia di Pelé. Ma soprattutto la bambina di una delle foto più iconiche della iconicissima vita di Maradona: 1989, foto del Napoli, Diego seduto sulla palla e lei, a due anni, che gli decora i calzini con le margherite. Poi Maradona si alza e fa il riscaldamento con “i fiorellini dell’amore” alle caviglie.
Ora ha 33 anni, ha una biografia che potrebbe diventare presto un film. E che il Clarin riassume a stralci in un pezzo lungo e bellissimo.
Dalma da piccola credeva che Diego fosse “un calciatore che giocava abbastanza bene”. Anni dopo il ritiro, ha preso coscienza di quanto fosse quell'”abbastanza”. La sua infanzia è stata un continuo tentativo di assimilare ogni nuovo e fugace Maradona. Un giorno suo padre era un camionista che andava a lavorare a bordo di uno Scania, un altro un ambasciatore dell’Unicef. Un giorno viveva a Siviglia, un altro a 15 chilometri da La Boca.
Lei, concepita appena dopo la mano de Dios, nata il 2 aprile 1987, il giorno dei caduti nella guerra delle Falkland. Pesava quattro chili. Diego era in Italia, aveva appena fatto gol alla Juventus, doveva giocare con l’Empoli, e non arrivò in tempo alla Sun Clinic, dove Claudia aveva dovuto richiedere una stanza attigua alla sua solo per metterci tutti gli orsacchiotti che le regalavano inesorabilmente.
“Le sue guance sono due mele. Non le posso cambiare i pannolini, ho paura che si rompa”, diceva lui quando la teneva in braccio da piccolissima. Dalma, chiamata così in onore di Doña Tota (Dalma Salvadora Franco). Nerea, il secondo nome, deriva da un santo basco e significa una cosa tipo “mio, mi appartiene”.
Dalma, raccontava Maradona, è quella che per prima mi ha fatto smettere di drogarmi.
“Ero a casa, mi stavo per fare e ho sentito dei piccoli passi. Quando ho sentito la porta ho buttato tutto via. Ho aperto la porta, ho fatto entrare Dalma, lei ha detto ‘voglio fare pipì papà’. Ci siamo guardati l’un l’altro e l’ho messa a dormire”
La “repubblica dell’impossibile” è un posto nel quale Diego fa chiudere un circo intero solo per lei a Napoli. Dalma vede gli animali, si spaventa e ha una crisi di pianto. Nessun’altra ragazzina che compie 15 anni avrà mai una festa come quella che ha avuto lei: hanno chiuso la Bombonera, per la sua festa. 300 ospiti sotto un’enorme tendone fissata al prato dello stadio Alberto J. Armando. Ha suonato la sua band preferita, i Los Piojos. Nel 1999, nel giorno del suo 12esimo compleanno, Dalma deve ricordare a Diego che è ancora solo una bambina.
“Vuoi vedere il tuo regalo? Vai al garage, Dalma”
“Un’automobile? Papà, ho 12 anni!”
“Chiedi ai tuoi amici di occuparsene, bambina”
“Ma papà, anche i miei amici hanno 12 anni!”
Dalma riesce a mettere molte volte Diego in un ruolo opposto al suo: il fan disperato. Un pomeriggio gli fa inseguire i BackStreet Boys. Arrivati in hotel, però, sono state le teen-star che si avventano su Maradona.
Dalma cresce. Dalma fa l’attrice. Quando Maradona la vede recitare capisce che… non recita, “lei assorbe ciò che non viveva”, la non vita di Fiorito.
Formatasi con Hugo Midón, è apparsa brevemente in piccoli prodotti televisivi come Sposato con figli e Los Roldán. Il primo ruolo da protagonista al cinema è del 2008 (La rabia, diretto da Albertina Carri). Il suo volto ha attraversato 100 paesi, tra cui Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan. In teatro è diventata una attrice fissa di José María Muscari. “È un’attrice molto metodica, molto preparata, responsabile, impegnata, con una formazione recitativa che le ha dato disciplina”.
Dalma ha ottenuto il successo teatrale con la sua biografia personale, Hija de Dios, di Erika Halvorsen, nella quale racconta una serie di aneddoti sorprendenti: da come al Festival di Cannes ha interrotto il “flirt” con Salma Hayek a come Diego l’ha mandata una volta in punizione in bagno avvertendola che sarebbe potuta uscire solo se gli avesse chiesto scusa. Lei resta seduta sul water per ore. Fuori, Diego piangeva a spasmi, come un bambino.
Un vero e proprio one-man show che l’ha costretta a rovistare nell’archivio cinematografico che Claudia le ha prestato, e che ha avuto l’effetto di una terapia della vita passata. Diego è volato appositamente da Dubai e si è seduto nella terza fila del teatro Sha. Con la coda dell’occhio, Dalma ha visto Diego con la faccia fradicia di lacrime.
“Pensavo che papà si fosse perso molte cose di me, ho riguardato i video e lui è ovunque… eventi scolastici, compleanni”
Il suo primo ragazzo era tifoso del River. “L’unica cosa che ti avevo chiesto, Dalmita. Che non fosse un ‘pollo’…”
A 25 anni, per cercare di capire il lato napoletano del fenomeno Maradona, va a Napoli. “Non potrai camminare per strada” la avverte Diego. Dalma dorme a casa dei figli della sua tata. Cerca di restare anonima, ma non ci riesce. La chiamano Anna, ma non regge. A Napoli si sparge la voce, la scoprono, la venerano più di San Genaro e finiscono per organizzare una festa in stile quindicenne in un centro commerciale. “Non ho fatto niente, mio padre ha fatto tutto, calmatevi!”. Fugge incapace di sopportare una cosa del genere.
Il 12 marzo 2019 è diventata mamma di Roma (amore, al contrario). “Non sarà lo scoop di nessuno perché siamo riusciti a mantenere il segreto”, dice. Appena nasce, Roma, l’ereditiera imperiale, riceve la tessera 256.045 del Boca Juniors.
“Ti è mai piaciuta una delle fidanzate di tuo padre?”, le hanno chiesto in un’intervista in tv, nel 2017. “C’è qualcosa di molto forte tra mia sorella, papà e me, e una donna che viene da fuori non capisce. Se iniziano a gareggiare con noi, perdono”.
Il 27 novembre 2020 Dalma parlato con suo padre tramite Instagram, la prima chat virtuale con l’aldilà, condivisa con un milione e settecentomila follower. “Ti porterò margherite per decorare i tuoi calzini”.