Sul CorSera: Umberto Sbrescia aveva 66 anni e vendeva attrezzature per fotografi. Aveva accumulato diversi debiti, era un punto di riferimento

Umberto Sbrescia, 66 anni, era uno storico e apprezzato rivenditore di attrezzatura fotografica. Svolgeva la sua attività a Napoli, a ridosso di piazza Garibaldi, ma la crisi causata dall’epidemia ha limitato i suoi affari e ne ha provocato l’indebitamento col fisco e con i fornitori. Una situazione che lo ha condotto al gesto estremo di togliersi la vita, impiccandosi nel suo negozio.
È successo sabato, racconta il Corriere della Sera. L’uomo non era rientrato dal lavoro e i familiari hanno avvisato la polizia. In un biglietto d’addio ha chiesto allo Stato di non rivalersi sulla famiglia per i debiti accumulati e ha invitato i parenti a lasciare la città.
Era ammirato da tutti per la gentilezza e la generosità. Accettava pagamenti a rate e più volte forniva prestazioni gratuite. Bellissimo l’aneddoto di Gianni Fiorito, fotoreporter e fotografo cinematografico, riportato dal quotidiano.
«La notte del 23 novembre del 1980, la notte del terremoto, Umberto aprì il negozio per permetterci di fare rifornimento di materiale e poter documentare quella immane tragedia».