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Chissà Callejon cosa avrà pensato guardando l’azione del taglio di Insigne per Lozano

José, ma dove sei capitato? Il Napoli di ieri mi è piaciuto, una domenica in cui tutto gira bene si traduce in 6 tiri e 6 gol

Chissà Callejon cosa avrà pensato guardando l’azione del taglio di Insigne per Lozano

Devo fare un passo indietro, fino alla partita di Udine. All’intervallo tra il primo e il secondo tempo, la mia insofferenza raggiungeva un nuovo vertice. Ho provato a stemperarla preparando un caffè, ho preso la tazzina e mi sono messo davanti al pc in attesa che ricominciasse il supplizio. Il malessere, però, non passava. Ho guardato le mie due canette, ho cercato con gli occhi di convincerle a uscire, non c’è stato verso, mi hanno guardato per un lungo istante ma poi hanno ripreso a russare. Non mi restava altro che il secondo tempo. Al decimo della ripresa, credo d’aver realizzato uno sconforto maggiore di quello provato contro lo Spezia. Ho preparato un altro caffè, ho aperto il libro di poesia che avevo sul tavolo, rassegnato al pareggio finale, alla noia. Il libro che avevo sul tavolo è della poeta uruguaiana Ida Vitale, apro a caso e leggo: “non si perde senza il castigo del passato / non si calpesta l’aria”. Le poesie riuscite ci dicono sempre qualcosa al momento del bisogno. Se il primo verso mi ha messo paura, rapportato a quella partita significava solo una cosa: spegni e scappa più lontano che puoi; il secondo era così aperto che mi dava modo di attaccarmi a qualcosa, l’erba si calpesta ho pensato, riescono a calpestarla perfino questi undici professionisti impauriti, metti mai che qualcuno segni, metti mai che verso la fine, da un’azione casuale, venga fuori il gol che ci salvi. Così è andata, la pena è rimasta ma almeno il risultato ci ha salvati.

Con tali premesse mai e poi mai avrei guardato un ottavo di Coppa Italia contro l’Empoli di mercoledì pomeriggio. Forse ho sbagliato, la partita deve essere stata più divertente della precedente. Non importa, mentre il Napoli giocava ho portato fuori i cani e dopo sono andato a fare la spesa. Cose che mi piacciono (1) cose normali (2). Faccio così quando non voglio occuparmi di qualcosa. Il Napoli ogni tanto è deprimente, allora noi per sopravvivere dobbiamo saltare qualche partita, che sia meno importante o no, dobbiamo salvarci con l’immaginazione e sorridere leggendo più tardi (se va bene) il risultato finale.

Si arriva a domenica e al Diego Maradona arriva Callejón, sì pure la Fiorentina, ma questo è secondario. Insomma il nostro Calle, su un primo piano mi commuovo, su un suo affondo sulla destra e successivo cross mi dico: “Il buon vecchio Calle”. Il cortocircuito avviene al terzo gol del Napoli. Azione stupenda di Insigne e taglio per Lozano, gol. Tutto bellissimo. Chissà Calle come avrà guardato l’azione, io credo che abbia capito subito cosa sarebbe accaduto e, forse, perché no ha provato un piccolo moto di nostalgia, più per il tempo che passa che per il Napoli in sé, poi ha continuato a fare quello per cui è pagato.

Il Napoli di ieri mi è piaciuto, una domenica in cui tutto gira bene si traduce in 6 tiri e 6 gol. Il mio amico Fernando sul 4-0 mi ha scritto: “Il Napoli è bipolare, è evidente. Una volta fa 4 gol con 4 tiri e un’altra 1 gol con 20 tiri”. Gli ho risposto di essere dì essere d’accordo. Al di là dei dubbi sulla continuità di rendimento che per ora mantengo, ho visto molte cose buone e ne sono contento. Certo che la Fiorentina è messa proprio malissimo, José ma dove sei capitato? Martino è uno dei miei amici più cari, è tifoso viola ed è dotato di grande ironia. Durante la partita era a pranzo fuori, la Toscana è gialla, ecco cosa mi ha scritto: “Su l’1-0 stavo uscendo di casa. Sul 3-0 ero già arrivato al ristorante. Sul 4-0 avevo già ordinato. Sul 5-0 ero preso dalla frittura e non me ne sono accorto. La notizia del 6-0 oggettivamente mi ha un po’ disentusiasmato dallo zuccotto con crema inglese e caramello salato, tanto che ne avrei ordinato un secondo per gustarmelo senza interferenze”. Martino è un amico non a caso.

Noi abbiamo pranzato sul 4-0, il secondo tempo era irrilevante, si poteva guardare e non guardare, inutile sottolineare che Politano è riuscito nell’unica cosa che sa fare.

Mercoledì ci sarà la Supercoppa, la Juventus – ovviamente – non sarà quella vista ieri sera, in versione bella statuina, a San Siro. Spero e mi aspetto che il Napoli giochi bene, ci conto.

Non c’entra niente ma adoro Barella, un centrocampista bravissimo che – pensa te – fa il centrocampista.

Sempre Ida Vitale in un’altra bella poesia scrive: “Tutto è al sicuro nel suo proprio colore / e spera che per l’aria salga / quell’aquilone della primavera.” Tutto è al sicuro se l’azzurro tiene, mi viene da pensare, spero che per l’aria salga qualcosa che somigli al gioco, che porti al gol, al soffio leggero dell’attaccante che domina l’erba, che mercoledì sera si senta la primavera.

Nota: le poesie di Ida Vitale sono pubblicate in Italia da Bompiani nel volume: Pellegrino in ascolto

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