Al CorSera: «Solo dopo la metà di gennaio capiremo gli effetti del decreto Natale. E poi c’è la grossa incognita della variante inglese Ora serve una strategia diversa, con misure più rigorose».
Il Corriere della Sera intervista Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
«La terza ondata rischia di arrivare presto, quando ancora la seconda non ha affatto esaurito la sua forza. Dobbiamo prestare massima attenzione alle prossime due settimane: solo dopo la metà di gennaio capiremo gli effetti del decreto Natale sul contenimento dell’epidemia».
Negli ultimi giorni i contagi sono aumentati.
«Tecnicamente siamo in una fase di stabilizzazione della curva che ha raggiunto il picco a fine novembre. La discesa prima è rallentata, poi si è fermata e adesso si intravede un trend in rialzo. Stanno crescendo, seppur lentamente, i ricoveri con sintomi, i posti letto occupati in terapia intensiva e gli attualmente positivi sono arrivati a 571 mila. Con questi numeri il rischio è che la terza ondata si innesti nella fase discendente della seconda».
Non è facile prevedere quali effetti avrebbe la cosa.
«Anche perché non sappiamo quanto le zone rosse di Natale abbiano funzionato. E poi c’è la grossa incognita della variante inglese. Quel che è certo è che alla fine della prima ondata avevamo 41 persone in terapia intensiva, oggi i posti letto occupati sono 2.587. Siamo riusciti a flettere quasi completamente le curve nella prima ondata, ma non della seconda».
Questo perché, dice,
«il Dpcm del 3 novembre con il sistema dei colori assegnati alle Regioni è arrivato troppo tardi. Ha abbassato le curve di circa il 30%, un effetto moderato (e in parte sovrastimato), ma che adesso si è completamente esaurito. Ora serve una strategia diversa, con misure più rigorose soprattutto nel primo trimestre dell’anno, quando la circolazione del virus è massima e la copertura vaccinale minima. Ci aspettano scelte cruciali: dobbiamo smettere di inseguire il virus con un Dpcm dietro l’altro ed elaborare un piano strategico di mediolungo periodo che proceda di pari passo con la campagna vaccinale».