Su Repubblica. I consumi sono aumentati del 200%. Per la Società Italiana di Alcologia c’è stato un aumento del 15% nelle dipendenze da alcol. C’è anche un 9,7% tra gli adolescenti di 11-15 anni.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio della pandemia il consumo di alcol nelle case degli italiani è aumentato dal 180 al 200%. Una conseguenza della depressione legata al Covid. Già prima che il Covid sconvolgesse le nostre vite la situazione non era delle migliori: nel 2019, secondo l’Istat, il 66% della popolazione faceva uso di alcol, ovvero 36 milioni di persone. Di questi, 8.700.000 erano a rischio di dipendenza, di questi, 2 milioni e mezzo di donne. Oggi sono a rischio 10 milioni di persone.
La Società Italiana di Alcologia, scrive Repubblica,
“ha calcolato un aumento del 15% nelle dipendenze da alcol, nella metà dei casi con manifestazioni psico-patologiche. E il 20% dei pazienti che ne erano usciti, sono ricaduti nel tunnel. I minorenni che bevono erano 800.000 un anno fa, ora hanno superato il milione“.
Gianni Testino, professore e presidente della Società Italiana di Alcologia, parla di situazione che “si sta facendo molto grave”. Invita al consumo responsabile e se la prende con il professor Zangrillo, che ha dichiarato, nelle settimane scorse, che
“un buon bicchiere di vino è quel piccolo premio che sta nella socializzazione e nella condivisione: ciò che ci manca in questa fase delle nostre vite”.
Per Testino è stato un errore grave.
“Zangrillo lo ha detto parlando di ragazzi e movida. Sono parole molto gravi, perché è provato che la dipendenza aumenta in maniera esponenziale rispetto alla giovane età. Il consumo di alcol prima dei 20 anni nel 35-40% dei casi può poi portare a una dipendenza. Invece, se si comincia dopo i 25, la percentuale scende al 10%”.
I numeri relativi ai minori sono preoccupanti, continua.
“Il 48,3% dei maschi (e il 40,7% delle femmine) tra i 16-17 anni è a rischio”.
C’è anche un 9,7% tra gli adolescenti di 11-15 anni.
Il 22,6% dei maschi tra i 18 e i 24 anni beve per il solo scopo di ubriacarsi (tra le femmine la percentuale scende all’11,1%). Nella fascia 25-44 la percentuale si abbassa, ma resta comunque alta: 18,8%.