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Caso Suarez, davvero Paratici si è mosso da solo? Si indaga sul ruolo di Agnelli

Allo stato sembra che il presidente non sia indagato. Il ds – numero due della società – sarà interrogato in settimana. Lo spettro della corruzione

Caso Suarez, davvero Paratici si è mosso da solo? Si indaga sul ruolo di Agnelli
Agnelli quando andò in tv a dire che la Juventus rispetta le regole

Dopo quaranta giorni di silenzio, è tornata a farsi sentire l’inchiesta di Perugia sull’esame di Suarez per la cittadinanza italiana. L’ordinanza della Procura lascia pochi dubbi sulla dinamica. La Juventus ha avuto eccome un ruolo per rendere una farsa l’esame d’italiano dell’ex calciatore del Barcellona. Dalle intercettazioni emerge in maniera fin troppo chiara l’architettura dell’Università per stranieri di Perugia che hanno dovuto confezionare un esame su misura per l’uruguayano e glielo hanno addirittura inviato via email cinque giorni prima della prova.

Al momento, sono tre gli uomini Juventus indagati. Il ds Paratici, che è più di un direttore sportivo, è una figura di spicco della Juventus, diciamo anche il numero due. E due avvocati dell’ufficio legale: Luigi Chiappero e Maria Turco.

Per settimane in Italia abbiamo assistito a un dibattito surreale, ossia se potesse mai esistere una fattispecie di corruzione in cui esistesse solo il corrotto. Senza il corruttore. Discorsi possibili soltanto in Italia e – aggiungiamo – soltanto in Italia quando è coinvolta la Juventus.

Al momento, Paratici è indagato per false dichiarazioni rese ai pm. Il che non può essere certo un vanto. Le false dichiarazioni, almeno nell’idea della Procura, possono essere state rese solo per un motivo, ossia provare a scagionare il ruolo della Juventus.

È un’inchiesta, quella condotta da Cantone, che non è affatto conclusa. Anzi. In settimana Paratici sarà a Perugia e stavolta non per essere ascoltato come persona informata dei fatti. Bensì per essere interrogato in qualità di indagato. Ci sono altri passaggi che questa inchiesta potrebbe compiere. Il primo riguarda l’accusa di corruzione. Che potrebbe presto fare la propria apparizione sulla scena.

E il secondo riguarda ovviamente Andrea Agnelli. Come detto, Paratici può essere considerato il numero due in società. Un gradino suffragato anche dal reddito dello stesso direttore sportivo che guadagna – fonte Sole 24 Ore – poco meno di tre milioni di euro lordi l’anno. Il reddito annuale di Nedved non arriva a 500mila euro. Quindi la gerarchia è presto fatta.

Da qui, una logica deduzione. È possibile che Andrea Agnelli non sapesse nulla della macchina messa in moto per accelerare l’iter della cittadinanza italiana di Suarez? Un iter che ha coinvolto persino una ministra del governo Conte, la piddina De Micheli.

Delle due l’una: o Agnelli era perfettamente informato delle manovre della Juventus per aggirare una legge dello Stato e trasformare l’esame in farsa. Oppure siamo di fronte a un imprenditore non in grado di portare avanti un’impresa, perché incapace di rendersi conto di una manovra potenzialmente delinquenziale messa in atto dal numero due della Juventus con la complicità dell’ufficio legale.

A Perugia stanno indagando proprio in questa direzione e dai riscontri che stanno avendo la prima opzione non sembra essere la più accreditata. L’inchiesta è appena agli inizi. Il procuratore Cantone ha chiuso ogni spiffero e farà un passo avanti solo quando avrà mille e uno certezze.

Allo stato sembra che Andrea Agnelli non sia indagato. La sua posizione potrebbe anche cambiare in futuro. Quello che è certo che se ci fosse una giustizia sportiva attenta, la “pratica” Juve sarebbe stata aperta rumorosamente.

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