ilNapolista

Benitez: «A De Laurentiis vanno riconosciuti enormi meriti. Ho influito sulle idee del Napoli»

Al CorSport: «Il Napoli mi piace, Gattuso sta facendo un bel lavoro. Se giocassimo una partita tra questa squadra e la nostra dell’epoca? Vinceremmo: Koulibaly, Mertens, Ghoulam e Insigne giocherebbero con noi» 

Benitez: «A De Laurentiis vanno riconosciuti enormi meriti. Ho influito sulle idee del Napoli»

In occasione di Inter-Napoli, il Corriere dello Sport dedica una lunga intervista a Rafa Benitez, ex allenatore di entrambe le squadre. L’intervista è di Antonio Giordano. Il tecnico parla delle due esperienze dicendo:

«Due tappe, diverse tra loro, che però professionalmente e umanamente mi hanno arricchito, lasciandomi amici ovunque».

Il suo Napoli riuscì a vincere Coppa Italia e Supercoppa. Benitez ha una parola buona anche per il presidente De Laurentiis.

«Vanno riconosciuti a De Laurentiis enormi meriti: i suoi sforzi economici servirono per compiere un balzo decisivo verso l’internazionalizzazione del club».

Stasera ad essere più sotto pressione, dice, sarà l’Inter, che vorrebbe vincere lo scudetto. Saranno decisivi

«Insigne o Mertens per il Napoli; Lukaku per l’Inter. Però Conte ha anche Lautaro, che è pericoloso, ed Eriksen, che in Premier, nel Tottenham offensivo, è stato un riferimento sistematico».

Gli chiedono: è più forte il Napoli di Gattuso o il suo? Risponde:

«Il Napoli mi piace, Gattuso sta facendo un bel lavoro, la squadra è forte e competitiva. Il Napoli del 2013 ha iniziato un ciclo, con calciatori che non conoscevano il campionato italiano. Quello attuale ha uomini che ormai stanno insieme da anni. Se giocassimo una partita tra questa squadra e la nostra dell’epoca, sarei pure indotto a sospettare che ci possa scappare il pareggio, in maniera politicamente corretta. Però credo che vinceremmo, perché Koulibaly, Mertens, Ghoulam e Insigne giocherebbero con noi».

E indica anche chi vorrebbe che vincesse:

«Ho vinto in entrambe le città, ho legami da una parte e dall’altra, ma io a Napoli sono stato più tempo, penso di avere avuto maggiore influenza – a ogni livello – sullo sviluppo delle idee nel club. E allora diciamo, sorridendo, che non mi dispiacerebbe se vincesse il Napoli».

Da una possibile griglia scudetto esclude il Milan capolista.

«Il Milan ha tanti meriti, stanno facendo bene pure Sassuolo e Roma: io non possiedo la verità, ma immagino che alla fine diventi una sfida tra Inter, Juve e Napoli. Il Covid ha stravolto le abitudini, ha ridotto e quasi cancellato il ritiro pre-campionato. I valori emergeranno alla distanza e la Juve che ha optato per un allenatore debuttante, dunque senza esperienza in panchina, verrà fuori. Pirlo conosce il calcio e farà bene in un club che saprà aiutarlo pazientemente per arrivare al successo».

Parla di calcio e delle mode a cui si lascia andare, come quella del palleggio.

«Ho il sospetto che il calcio si stia imbattendo in mode, alcune anche passeggere, e l’uscita difensiva con il palleggio rientra in questa categoria. Faccio fatica a capire che senso abbia, se non quello di provare ad aprirsi il campo, rischiare il palleggio in certe zone assai pericolose».

Su Rossi e Maradona:

«Hanno segnato un’epoca, in Italia e nel Mondo, e sono stati idoli, per meriti indiscutibili, ognuno nella sua grandezza, come ha detto il campo. E’ un dolore che resta».

ilnapolista © riproduzione riservata