Sulla Gazzetta. I casi positivi vanno segnalati all’Autorità sanitaria locale, che interviene disponendo le modalità dell’isolamento. Bisognerà capire se la Lazio l’ha violato
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La Gazzetta dello Sport approfondisce la questione dell’inchiesta della procura federale sul caso dei tamponi alla Lazio. Un punto su cui si soffermeranno gli ispettori, scrive, sono le comunicazioni del club biancoceleste all’Asl.
“E’ chiaro che altro materiale dovrà essere tenuto presente, in particolare le interlocuzioni del club biancoceleste con la Asl di riferimento, Roma 1. Va infatti specificato che su una cosa le diverse circolari emanate in questi mesi non hanno cambiato il quadro: l’esistenza di casi di positività deve essere immediatamente segnalata all’Autorità sanitaria locale. Che interviene subito disponendo le modalità dell’isolamento. Tanto che a Formello, come in tutti luoghi dove si pratica un’attività sportiva, deve essere predisposto un locale per i positivi Covid prima che si diano indicazioni su dove trascorrere l’isolamento”.
In caso di violazione del protocollo, le possibili sanzioni vanno dall’ammenda all’esclusione dal campionato, passando per punti di penalizzazione e retrocessione all’ultimo posto.
Finora ci sono stati due casi ed entrambi puniti con minime sanzioni, stavolta la pena potrebbe essere superiore.
“Finora i casi affrontati hanno portato a sanzioni minime. Paolo Maldini ha patteggiato un’ammenda per essere entrato nello spogliatoio dell’arbitro senza mascherina. Mentre il Ceo della Roma, Guido Fienga, è stato inibito per 30 giorni (il medico sociale Massimo Manara per 20) per non aver raccolto l’invito del Napoli al San Paolo di far spostare alcuni giocatori dalla panchina alla tribuna per osservare il distanziamento. È chiaro che l’eventuale violazione relativa a una rottura non autorizzata dell’isolamento, circostanza naturalmente da dimostrare in sede di giustizia sportiva, avrebbe un livello di gravità decisamente superiore“.