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Il Napoli non è in ritardo nei pagamenti degli stipendi, e i giocatori lo sanno

C’è un accordo nazionale con l’assocalciatori. Le prossime rate il 1° e il 16 dicembre. La tensione non è dovuta a questo. Il Napoli non ha chiesto tagli agli ingaggi

Il Napoli non è in ritardo nei pagamenti degli stipendi, e i giocatori lo sanno

Ieri, improvvisamente, è mediaticamente scoppiato il bubbone stipendi in casa Napoli. Ovviamente non tutti hanno la pazienza e il tempo di leggere e approfondire (perché tanti giornali hanno spiegato precisamente la situazione), si dà una rapida scorsa ai titoli e via. E sembra che il Napoli non paghi gli stipendi, quindi i calciatori del Napoli sono nervosi e da lì – questo non viene detto ma è implicito – le prestazioni inadeguate e gli screzi con l’allenatore.

Armi di distrazione di massa, si sarebbe detto un tempo. Le tensioni tra squadra e tecnico, e ci riferiamo all’acceso confronto di domenica sera nello spogliatoio (confermato oggi anche dalla Gazzetta), non c’entrano niente con gli stipendi.

Semplicemente perché è vero che i giocatori del Napoli non hanno ancora ricevuto gli stipendi per questa stagione calcistica. Ma lo sapevano benissimo. Rientra in un accordo sottoscritto in Consiglio federale, accordo – si badi bene – valido per tutte le squadre di Serie A. Poche settimane fa, come da accordi stipulati anche dall’associazione calciatori, sono state pagate alcune mensilità relative alla precedente stagione. Il 1° dicembre – come stabilito sempre dal Consiglio federale – saranno terminati i pagamenti del 2019-2020, premi compresi. Altrimenti scatteranno penalizzazioni.

Lo stesso Consiglio federale ha fissato al 16 dicembre la prima rata relativa alla stagione in corso. E sono molti i club che già hanno fatto sapere di non poter onorare gli impegni. Tra questi non c’è il Napoli. E, come scritto giorni fa dal Corriere dello Sport, la Figc sta già pensando di venire ulteriormente in aiuto dei club aprendo a una deroga per accordi interni tra club e calciatori. Il governo non ha accettato la richiesta di differire il pagamento delle imposte.

Una situazione comune a tutto il calcio italiano. Situazione di cui, peraltro, il presidente De Laurentiis ha parlato di persona ai calciatori in un recente incontro a Castel Volturno:

È un periodo complicato, dobbiamo fare tutti un sacrificio.

In quella occasione De Laurentiis ha garantito che, come sempre, il Napoli avrebbe onorato le scadenze. E ha tenuto a ricordare che il Napoli è uno dei club che non ha chiesto tagli di ingaggi ai calciatori. Anche in presenza di una crisi economica importante come quella che stiamo attraversando. In questi mesi la sola entrata per i club è stata l’unica rata di Sky pagata.

Quindi i calciatori sono stati informati da un doppio canale: quello istituzionale, attraverso l’associazione calciatori che è il loro sindacato, e quello “privato” con un incontro con De Laurentiis. 

Poi può esserci un paradosso e cioè che i nuovi arrivati non hanno ancora percepito uno stipendio del Napoli. Lo sapevano. Evitiamo qui di illustrare l’ammontare delle buste paga, anche perché lo stipendio è un diritto ci mancherebbe. Ma i calciatori, in una società, sono gli unici a poter consentirsi il differimento di qualche mese dei versamenti.

L’assocalciatori ha strappato a casa una deroga: lo stipendio sarà normalmente versato a quei calciatori che guadagnano meno di 50mila euro all’anno. Nel Napoli crediamo che non ce ne siano.

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