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Scuola, stretta del governo sugli assembramenti all’uscita di scuola. Stop alle feste di studenti

Sul Messaggero. Le aule sono il luogo più anticovid che esista, il problema è fuori. Per questo saranno impiegate forze dell’ordine e militari per evitare che in entrata e in uscita dalle scuole si creino grupponi

Scuola, stretta del governo sugli assembramenti all’uscita di scuola. Stop alle feste di studenti

I dati sui contagi nelle scuola rivelano percentuali bassissime di casi di Covid tra studenti, docenti e personale para-scolastico. Le aule, in questo momento, sono il luogo più sicuro. Il problema è fuori.

Per questo motivo, scrive il Messaggero, il governo si prepara a controlli più stringenti soprattutto sugli assembramenti all’esterno degli istituti. Anche, se necessario, con impiego di forze dell’ordine e militari.

“Per superare questo paradosso – regole severe dentro la scuola, liberi tutti davanti alla scuola – saranno aumentati i controlli davanti alle scuole. Il governo ha già fatto sapere che forze dell’ordine e militari saranno utilizzati per contrastare gli assembramenti nelle aree della movida, ma allo stesso modo ci sarà molta più attenzione vicino alle scuole, perché le notizie che arrivano da Parigi, dove il 75 per cento dei cluster è originato alle superiori o all’università, preoccupano”.

La presenza di un positivo in una classe porta effetti che coinvolgono molti altri compagni e insegnanti e rischia di paralizzare l’attività didattica o di dare vita ad un cluster. C’è assoluta necessità di mettere un freno agli assembramenti.

“Appare evidente che la fase più delicata è quella dell’entrata, dell’uscita, della formazione dei grupponi davanti alle scuole. E si vuole alzare la guardia anche su attività come feste e cene di classe che in tempi normali sono parte della bellezza degli anni scolastici, ma in epoca Covid, purtroppo, sono il moltiplicatore perfetto del contagio. L’altra arma che, secondo gli esperti, andrà usata, ma solo di fronte a una impennata dei casi, sarà quella della turnazione delle “lezioni in presenza” alle superiori. Si organizzerà un sistema che porti in classe il 50 per cento degli studenti e si affidi alla didattica a distanza, alle video conferenze per capirci, per l’altro 50″.

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