ilNapolista

Repubblica: una Juve piccola piccola ha cercato di resistere ad un Barcellona di altro livello

Il commento di Emanuele Gamba. Gli uomini di Pirlo hanno subito una lezione quasi umiliante. Non hanno fatto uno straccio di tiro in porta, e nemmeno dato l’idea di poterne fare.

Repubblica: una Juve piccola piccola ha cercato di resistere ad un Barcellona di altro livello

Su Repubblica, Emanuele Gamba definisce “quasi umiliante” la lezione subita ieri dalla Juve ad opera del Barcellona.

Gli uomini di Pirlo hanno subito una lezione quasi umiliante, è stata solamente la squadra piccola che cerca di resistere a un avversario d’altro livello, il quale ha vinto facile per non aver l’arroganza di vincere largo”.

Non bastano i tre gol annullati a Morata per giustificare quanto accaduto all’Allianz.

Il Barcellona in certi momenti l’ha presa come uno scherzo, da quanto gli è apparso facile gigioneggiare nei pressi dell’area della Juve e decidere di volta in volta se deliziare, esagerando, o se provare a colpire, sbagliando”.

Il Barcellona, continua Gamba,

“ha fatto più o meno quello che ha voluto, senza sforzo apparente né quando arrivava in area palleggiando né quando fermava la Juve prima ancora che alla Juve venisse l’idea di ripartire (lo ha fatto solo coi lanci lunghi), e se non fosse stato per quel rifiuto quasi schifiltoso di puntare alla porta senza troppe cerimonie, il risultato sarebbe di una crudezza impietosa per i bianconeri”.

Il Var non c’entra:

“questa partita la Juve l’ha persa per un’inferiorità chilometrica, non sono stati gli episodi a condannarla”.

Senza Ronaldo, la squadra di Pirlo

“non ha fatto uno straccio di tiro in porta, e nemmeno ha dato l’idea di poterne fare. I bianconeri sono stati superiori soltanto nella propria area, dove spesso di sono chiusi a riccio e almeno lì, facendo mucchio, sono sembrati qualcosa di compatto mentre il centrocampo si sbriciolava nella sua inadeguatezza, con i centrali, che già hanno molti limiti di loro, a ballare nel vuoto senza mai ricevere l’assistenza degli esterni (a parte Cuadrado) né delle punte, sempre slegate dal resto della squadra e principalmente preoccupate di badare a loro stesse”.

Pirlo aveva raccontato il concetto base del suo calcio:

“recuperare il pallone alla svelta e il più vicino possibile alla porta avversaria ma invece ci riesce, e non solo ieri, soltanto quando i difensori cercano il contrasto estremo nei pressi della propria”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata