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Silvio Orlando: “I genitori riversano nei figli le loro aspettative e non ammettono i loro limiti” 

Al Foglio: “Napoli è circondata dal Golfo, e nel suo mare ci si immobilizza. E si rischia di perdere un po’ di prospettiva sulle cose, e ci si accontenta molto. E invece non ci si deve mai accontentare”.

Silvio Orlando: “I genitori riversano nei figli le loro aspettative e non ammettono i loro limiti” 

Sul Foglio una bella intervista a Silvio Orlando. Dal 1 ottobre sarà al cinema con Lacci, di Daniele Lucchetti, un film che parla di rimpianti, tradimenti, figli e di genitori, mariti e mogli.

Nell’intervista parla molto di genitori e figli, della scuola. Ricorda che nei dibattiti che seguivano le repliche del film “La scuola”, del 1995, diretto da Daniele Luchetti, in cui lui ricopriva il ruolo del professor Vivaldi,

“gli insegnanti erano disperati e avviliti per i genitori che delegittimano il loro lavoro, che lo mettono costantemente in discussione, perché non accettano l’idea di un figlio non portato per lo studio. E seguono liti, risse, ricorsi al TAR”.

E continua:

I genitori non riescono a capacitarsi. Non vogliono ammettere la realtà. Insistono, perché nei figli riversano tutte le loro aspettative, tutto quello che volevano essere e non sono mai stati. Insistono, perché non sono disposti ad ammettere i loro limiti, non quelli dei figli”.

Parla anche di Napoli.

“Vengo da Napoli, che è una città che ama molto la rappresentazione ma poco la finzione. Fin da bambini, si impara a misurare toni e gesti. E l’importante, questa verità di cui le dicevo prima, è essere connessi con sé stessi, con la propria anima”.

Gli viene chiesto quale sia la lezione più importante che ha imparato. Risponde:

Saper coltivare la giusta invidia. Una cosa di cui, praticamente, non si parla più. Anche qui: c’è l’invidia buona, che serve, e c’è l’invidia cattiva, che andrebbe evitata. E anche l’invidia, a modo suo, può fare del bene. Ti spinge a non fermarti. E non fermarsi è fondamentale. Le cose non finiscono mai, non veramente. C’è sempre qualcosa da fare. La vita ti sorprende in continuazione. Pensi a quello che mi è successo dopo la collaborazione con Paolo Sorrentino: un big bang, in tutti i sensi. E chi se lo aspettava”.

E ancora su Napoli:

Napoli è circondata dal Golfo, e nel suo mare ci si ferma, ci si immobilizza. E si rischia di perdere un po’ di prospettiva sulle cose, e ci si accontenta. Ci si accontenta molto. E invece non ci si deve mai accontentare”.

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