Messi già si è arreso: «Resto a Barcellona un altro anno, non porto il Barça in tribunale»

Intervista a goal.com: «Bartomeu sapeva tutto. Nessuno può pagare la clausola di 700 milioni, quindi resto. Non farei mai causa al club della mia vita»

Messi resta a Barcellona

Lionel Messi è un grande calciatore ma come uomo politico lascia a dir poco a desiderare. La sua battaglia contro il Barcellona è durata qualche giorno, non di più. Si è arreso. Ha concesso un’intervista a goal.com in cui annuncia che resterà a Barcellona, che voleva andare via per cercare nuovi stimoli, ma che è impossibile pagare la clausola di 700 milioni.

«Non avrei mai fatto causa al Barcellona che è il club della mia vita. Mi ha fatto male leggere che hanno messo in dubbio il mio amore per il Barcellona. Il mio comportamento in campo non cambierà. A Bartomeu ho detto per tutto l’anno che era il momento di separarsi. Ho messo tutto nero su bianco per evidenziare che lui non ha mantenuto i patti».

Il presidente sapeva che volevo andarmene. È tutto l’anno che glielo dico. Il presidente ha sempre detto che a fine stagione potevo decidere se volevo andarmene o se volevo rimanere e alla fine non ha finito per mantenere la sua parola.

Pensavo fosse ora di farsi da parte. Pensavo che il club avesse bisogno di giovani, di persone nuove persone e ho pensato che il mio tempo a Barcellona fosse finito. È stato un anno molto complicato, ho sofferto molto in allenamento, in partita e nello spogliatoio. Tutto è diventato molto difficile per me e c’è stato un momento in cui mi sono messo alla ricerca di nuovi obiettivi, di aria nuova.

Quando ho comunicato la mia intenzione a mia moglie e ai miei figli, è stato un dramma. Tutta la famiglia piangeva, i miei figli non volevano lasciare Barcellona, non volevano cambiare scuola. Io volevo competere ai livelli più alti. Si può vincere o perdere, perché è molto difficile, ma si deve essere competitivi. E non come contro la Roma, il Liverpool, a Lisbona.

Il presidente ha sempre detto che alla fine della stagione avrei potuto decidere se rimanere o meno e ora si aggrappano a quello che non ho detto prima del 10 giugno perché il 10 giugno eravamo in corsa per la Liga e nel mezzo di questo virus di merda e questa malattia che ha sconvolto tutto. Per questo resterò al club, il presidente mi ha detto che l’unico modo per andarmene era pagare la clausola di 700 milioni di dollari ma è impossibile. Io non porto il Barcellona in tribunale.

Ho reso mia intenzione ufficiale con quella comunicazione. Per tutto l’anno avevo detto al presidente che volevo andarmene. Mi ha detto per tutto il tempo: “parleremo” ma non è mai successo. Non volevo creare un pasticci, volevo solo rendere ufficiale la decisione che avevo preso.

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