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Il Giornale: anche nelle polemiche con presidenti e club, Maradona è meglio di Messi

Il commento di Riccardo Signori. Leo è uscito dal braccio di ferro con il Barcellona in modo un po’ pagliaccesco. Diego era un autentico guerrigliero. Non aveva bisogno di preconfezionare interviste tv

Sul Giornale, Riccardo Signori analizza l’affaire Messi-Barcellona paragonando la Pulce a Maradona. Diego è superiore. A partire dall’aspetto tecnico, scrive.

“Maradona non scappava davanti ai piedi da killer, Messi svicola (vedi le gare contro le italiane). A Messi serve una squadra, intorno, per essere il grande giocatore che sappiamo. A Maradona bastavano 10 compagni di squadra”.

Ma anche nelle polemiche con presidenti e club, la figura di Diego spicca rispetto a quella della Pulce.

“Ma, valutazione tecnica a parte, or qualcuno riuscirà a disfarsi dell’infatuazione per il Messi bamboccio divino e ad accettare la supremazia del Pibe de oro, ragazzo d’oro unico anche nelle polemiche con presidenti e club? Suvvia, Lionel è uscito dal braccio di ferro con il Barcellona in modo un po’ pagliaccesco. Tanto tuonò che non piovve, e probabilmente lo sapeva fin dall’inizio. Diego fece baruffe con tutti, ma da autentico guerrigliero“.

L’addio al Barcellona e quello al Napoli vennero dopo “bisticci con i dirigenti” nel primo caso e “una guerra senza esclusione di colpi con Ferlaino” nel secondo. Anche a Siviglia capitò lo stesso.

“Battagliava e non si rifugiava nel patetico sentimentalismo, neppure nel “sentirsi prigioniero”. Se erano catene, cercava fieramente di liberarsene: anche furbescamente, non sempre con coerenza. Parlava davanti a tutti e senza bisogno di preconfezionare interviste tv. Non raccontava di felicità e infelicità per spiegare scelte: voleva giocare dove gli andava a genio. Guardate la faccia dimessa di Messi e il viso tronfio di Maradona: sono l’espressione del rapportarsi con il calcio. Messi è fantasia, Maradona folgorazione. In Messi c’è angoscia, in Maradona vanità. Così è se vi pare”.

 

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