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Con Pirlo la Juve gioca e vince 3-0 (Ronaldo non la passa mai, alla fine segna)

3-0 alla Sampdoria. Il gioco è meno artificioso, più sentito. Gol di Kulusevski, Ramsey prezioso, CR7 egoista cronico, bene l’americano McKennie

Con Pirlo la Juve gioca e vince 3-0 (Ronaldo non la passa mai, alla fine segna)

Pirlo non è Guardiola. All’esordio con il Barcellona, Guardiola perse 1-0 sul campo del Numancia. Invece la Juventus del neo-allenatore ignorato dai media, ha battuto la Sampdoria 3-0. Ottimo primo tempo, con tante occasioni sprecate da Ronaldo. Ripresa a ritmi più bassi e raddoppio di Bonucci a dieci minuti dal termine su pasticcio difensivo doriano. Infine, dopo numerosi tentativi, CR7 riesce a segnare il 3-0.

Pirlo ha schierato a sorpresa Frabotta (21 anni) a sinistra al posto di De Sciglio. Bentancur in panchina, e in campo l’americano ex Schalke McKennie (22 anni). A completare la mediana ecco Rabiot, Cuadrado all’esterno e un ottimo Ramsey che ha fatto la cerniera tra il centrocampo e l’attacco con Kulusevski (20 anni) in appoggio a Ronaldo.

La partita è quasi a senso unico. Ufficialmente la Juve gioca con la difesa a tre, in fase difensiva però Frabotta ripiega e si schiera col 4-4-2. Buona le prove di Rabiot la cui presenza si sente, si muove a tutto campo. Bene anche l’americano che recupera palloni importanti, macina chilometri e finisce esterno di destra. Ramsey è l’acceleratore, colui il quale consente i cambi di passo (soprattutto nel primo tempo).  Ed è lui che serve quasi tutti gli assist a Ronaldo. In un’occasione è steso da Tonelli che viene ammonito. Ronaldo si mangia tre gol: due gol sbagliati e una traversa. Su un tiro del portoghese respinto dalla difesa, nasce il gol di Kulusevski.

Ronaldo è come quella coppia di anziani che vive nella casa affianco: se il pallone finisce a loro, non torna più indietro. In genere lo bucano. Ronaldo fa qualsiasi cosa, di certo non la passa. Quasi sempre, se ci riesce, tira. O segna. O colpisce un legno, O va fuori, Oppure viene respinto. E Pirlo – che ha capito il suo pollo – deve aver allenato la Juventus sulle seconde palle in attacco. Una roba del tipo: “quando la palla finisce a Ronaldo, sappiate che non tornerà più indietro, quindi posizionatevi in base a una ipotetica respinta”. Così ha fatto Kulusevski che si è fiondato sulla respinta della difesa della Sampdoria al tiro di Ronaldo e col sinistro l’ha piazzata sul secondo palo.

È un’altra Juve rispetto a quella di Sarri. Sembra più partecipe. Quella cercava di rispettare uno spartito che non sentiva suo. La Juve di Pirlo gioca con più naturalezza, non si muove in modo artificioso. Come al solito, la rosa è impressionante. In panchina ci sono, tra gli altri, Arthur, Bentancur, Demiral, Douglas Costa. Dybala e De Ligt sono infortunati, oltre a Khedira, Dzeko è bloccato da Milik.

Nella ripresa, si vede la Sampdoria. Ranieri fa entrare Quagliarella e Gaston Ramirez e gli ospiti si rendono più pericolosi. Quantomeno si scorge un abbozzo di partita. Poi, però, un pasticcio difensivo rovina tutto. Infine Ronaldo trova il gol (assist di Ramsey) e tutta la Juve tura un sospiro di sollievo: coltiveranno la speranza che alla prossima – contro la Roma – qualche pallone lo passerà.

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