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Napoli-Lazio 3-1, pagelle / Il settimo posto indica che è stato un campionato de mierda

Manolas spietato, Marittiello corto e male incavato. I gol che transitano per i piedi di Mertens. L’ultima di Callejon. Se Lozano guadagnasse il posto contro il Barcellona per infortunio di Insigne ci sarebbe da ridere

Napoli-Lazio 3-1, pagelle / Il settimo posto indica che è stato un campionato de mierda

OSPINA. Assafà, Ilaria cara. Finalmente ci siamo tolti dalle bolas il campionato più anonimo e lungo della storia del calcio. Eravamo qui, alla prima giornata, che era il 24 agosto dello scorso anno. Indi il coronavirus e tutta la caciara milionaria per ricominciare. Vabbè la finisco anche io e passo a Ospina, il pipelet resuscitato dal veleno gattusiano. Stasera fa più che altro il libero e non sempre ci riesce. A me tutto questo cosicchiare coi piedi fa venire i brividi – 5,5

Giuro: pensavo che non sarei sopravvissuta a questo tour de force di partite ognitregiorni afoso e bollente. Ad un certo punto stavo per implorare pietà e gettare la spugna come un pugile su un ring. La stessa pietà che mi capita di invocare talvolta sul cosicchìo di cui parli tu – 6 

DI LORENZO. Ultimamente dalle sue parti si divertono non poco con lui. In alcuni momenti è toccato a Correa e Marusic farlo dannare. Resta in ogni caso una delle poche certezze di questo Napule: nel finale ha ancora le energie per iniziare con un teso passaggio a Ciro il Rinnovato l’azione del terzo gol – 6

E’ come se l’incertezza postpandemica di Di Lorenzo fosse diventata ormai carta conosciuta per gli avversari, che, appena possono, pungono sul suo lato. Fortuna che non parliamo certo di un brocco, per cui, anche a mezzo servizio, il suo riesce sempre a farlo. Dalla sua ha la resistenza: non scaracolla mai completamente, pure quando non è al meglio – 6 

MANOLAS. Adoro, Ilaria, i giocatori cattivi e San Kostas è davvero spietato con gli capita a tiro. Usa la currea con Correa ed è mobilissimo contro Immobile (tranne che sul gol a dire il vero). Deve però stare attento a non superare il confine tra la cazzimma e la stupidità – 6

Mi sento di premiare il rientro in campo a tempo di record. Per il resto, anche io adoro Manolas, pure se per un attimo (fatale) si è dimenticato l’esistenza di Immobile – 6

KOULIBALY. L’incipit è lento come una melodia lagnosa. Ma è una questione di pochi minuti, dopodiché il nostro amato Kappa due si traveste al solito da pilastro invalicabile. Chissà se abbiamo visto anche lui per l’ultima volta sul suolo amico – 6

Qualche errore di troppo, ma il ritmo, nel corso della gara, è apparso crescente, a parte la dimenticanza di Ciro da Torre Annunziata che lo accomuna al compagno centrale – 6  

MARIO RUI. Marittiello ha ormai ha preso confidenza con la ricerca della porta e sfiora il golazo con un tiro al 39’. A sinistra non fa mai mancare la sua presenza in tutte le combinazioni più pericolose – 6,5

Corto e male incavato. Questo è Marittiello le portughes – 6,5

GHOULAM dal 78’. Forse esagero, ma per come l’ho visto potrebbe anche tornare quello di un tempo, Ilaria – 6

Esageriamo, Fabrizio, esageriamo! Sarebbe fantastico – 6 

FABIAN RUIZ. Lui e Lobo, per dirla alla Veleno, stasera sono una coppia perfetta alla Totò e Peppino. Il robottino slovacco è la spalla ideale per gli svolazzi dell’Aquila Fabian, protagonista vincente della prima giocata del Napule al 9’: spiega le ali e castiga Strakosha con la sua specialità, la parabola di sinistro nell’angolo alto, sempre a sinistra – 7

Un gol bellissimo che alterna a qualche giocata evanescente, ma Fabian è Fabian, non si discute – 6,5  

LOBOTKA. In aggiunta a quanto scritto sopra va detto che Lobo argina e riparte e usa sempre la cabeza. Talvolta esita ma è sempre al centro del gioco – 6,5

E’ il giocatore che Gattuso punzecchia di più. L’anno prossimo devo contare le volte in cui pronuncia quel “Lobo”. A ripetizione – 6

DEMME dal 78’. Ha un innato istinto rude, sua forza e debolezza allo stesso tempo. Dipende dalle situazioni. Comunque è nettamente una spanna sotto Lobo – senza voto

Se come dice Max andremo a Barcellona a giocarci la partita, schierando Lobo e non Diego, in ogni caso sarà una serata da vivere – sv

ZIELINSKI. Rispetto alla premiata ditta Lobo & Fabian, San Piotr è la variabile che può fare male (agli altri) all’improvviso. Al 57’ però rimane anch’egli vittima del vizietto accademico degli avanti azzurri e ridà indietro, in piena area laziale, una pelota promettente assai. Mah! – 6

Per me Piotr resta uno dei calciatori più imprescindibili di questo Napoli – 6

POLITANO dall’84’. Un’altra rete in zona Cesarini. E bbbbravo Na-Politano – 6,5

Entra e segna il gol del 3-1. Mica male come bilancio finale – 6,5 

CALLEJON. Ci toccherà immaginare, Ilaria, un Napule senza Callejon. E questo fa male dentro, a prescindere dalla sua età e dal suo crepuscolo. Si congeda da Capitano e lo merita sino in fondo. Di stasera custodiremo il suo magnifico tiro al volo al minuto 71’. Lacrime e applausi per l’ultima di campionato con questa maglia. D’ora in poi, come dice Borges, avremo soltanto ricordi. Sipario. (Un applauso grato anche a Rafa Benitez che lo portò a Napoli. Altro che Giuntoli, presuntuoso ds tra il Comò Petagna e la promessa Osimhen) – 8

Se avesse chiuso con un gol sarebbe stato un tripudio di lacrime. Doloroso sapere che non lo rivedremo. Comunque la si pensi, Josè è stato un pilastro. Qualcosa da ricordare per sempre. Il voto è per tutto quello che ha dato a questo Napoli e per l’affetto che si è guadagnato da parte nostra. Di fronte all’addio non si può giudicare solo la prestazione – 10

LOZANO dal 78’. Velocità e talento, seppur per una manciata di minuti – 6

Certo che se dovesse giocare Lozano a Barcellona perché Insigne non ce la fa sarebbe un finale surreale e fantastico per questo messicano che ancora non ha trovato la sua strada e per il quale facciamo il tifo – 6

MERTENS. Deambula invano nell’estrema frontiera offensiva e così ribalta la prospettiva: la smette di farsi cercare ed è lui invece a trovare i compagni con idee strabilianti. I tre gol, rigore compreso, transitano sui suoi preziosi piedi – 7

Una partita da leader, senza dubbio. Manda in porta quasi tutti, che meraviglia – 7

INSIGNE. Si mangia un gol fatto al 12’, vero. Epperò sciorina perigliose incursioni da sinistra. Indi chiude il suo campionato con un gol su rigore, alla stessa maniera di come lo aveva aperto il 24 agosto scorso a Firenze. Ora non resta che organizzare veglie ininterrotte di preghiera per il suo recupero in Champions. Altrimenti chi glielo dice a Veleno, master fetish che ha salvato il Capitano con scudisciate di dolore e piacere? – 7

Sono combattuta, lo ammetto. Per come è rinato con Gattuso meriterebbe senz’altro di vestire la maglia da titolare contro il Barcellona. Ma se ci sarà lui non vedremo Lozano. Confesso che il mio giudizio su Lorenzo è viziato dalla prima parte di campionato. Ma non si può non rendergli merito per la trasformazione. In fondo, nessuno cambia completamente. Vuol dire che le cose che ci sta facendo vedere già gli appartenevano. In bocca al lupo – 7

ELMAS. Magnifica la rissa balcanica del nostro Macedone con il serbo Milinkovic – 6

Direi epica, Fabrizio! – 6

GATTUSO. Il settimo posto indica, in maniera oggettiva, che è stato un campionato di cacca per il Napule. Ovviamente le responsabilità di Veleno sono parziali e risalgono soprattutto al suo esordio costellato di sconfitte rovinose in onore del predecessore esteta. Molto altro si potrà dire. Ma solo dopo Barcellona – 6

Il Napoli ritrovato si è perso un po’ sul finire del campionato, che, concordo con te, a parte la Coppa Italia, fin qui, è andato di cacca. Resta il Barcellona. Resta, cioè, un sacco di roba. Credo che per giudicare davvero Gattuso dovremo aspettare la notte di sabato prossimo. E che la Madonna ci accompagni – 6 

ARBITRO CALVARESE. Ci dà un rigore e va bene così – 6

Mai visto un arbitro che lascia che i giocatori si prendano per il collo e che i membri dello staff diano del terrone di merda ad un allenatore. Bocciato – 3

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