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Io non volevo solo essere il presidente del Barcellona, volevo avere il potere di farlo fallire

Ha distrutto il més que un club. In campo e fuori. E ora si ritrova a gestire una crisi senza precedenti, avendo contro la tradizione del Barcellona: Messi, Puyol, Suarez (e non solo)

Io non volevo solo essere il presidente del Barcellona, volevo avere il potere di farlo fallire
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È la versione riaggiornata de “Alla fiera dell’est” di Angelo Branduardi. È un domino innescato dal fax partito dall’Argentina e firmato Leo Messi: «Intendo andarmene dal Barcellona grazie alla clausola che prevede la rescissione unilaterale». Bartomeu, visto il fax, è rimasto senza parole. Ha inghiottito rapidamente una, due, tre volte. Ha convocato una riunione d’urgenza. Ha continuato a ripetere – almeno noi così ce lo immaginiamo – che quella clausola è scaduta il 10 giugno. Oltre due mesi fa. Sì, immaginiamo gli abbia risposto qualcuno, ma quel 10 giugno significava alla fine della stagione. Quest’anno è successo il finimondo e la stagione è finita ad agosto. La risposta ufficiale è che sono al lavoro gli avvocati. Ma, nel calcio di oggi, quando uno come Messi alza la mano per dire che vuole andar via, ci sono poche speranza per i Bartomeu di turno. Che in fin dei conti è il topolino che per due soldi mio padre comprò.

Ha spaccato il Barcellona. Ha distrutto il més que un club. In campo e fuori. Il suicida avvicendamento in panchina tra Valverde (esonerato) e Setien, è il passaggio meno indolore. Immaginiamoci gli altri. A patire dalla mai chiarita vicenda degli account fake che denigravano le stelle del Barça, a partire da Messi.

Un club, il Barcellona, che da sempre ha fatto della tradizione il principale punto di forza. Basta scorrere l’elenco degli allenatori. Il Barcellona non pesca nel mare del mercato delle panchine. Il Barcellona segue la propria storia. Nel corso della sua presidenza, in un crescendo rossiniano, Bartomeu ha smantellato progressivamente e inesorabilmente uno dei club più prestigiosi della storia del calcio. Se non il più prestigioso. Ha via via eliminato tutti coloro i quali avevamo contribuito a erigere il piedistallo dove il Barça si trovava.

Non a caso oggi Bartomeu si ritrova quella storia contro. Messi gli ha comunicato via fax che vuole andarsene. Puyol, più che una bandiera, un’istituzione, scrive su Twitter: «Hai tutto il mio appoggio, Leo». E tra i commenti c’è Suarez che applaude. La storia del Barcellona si ribella a Bartomeu.

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