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Libero: la Juve avrebbe trionfato con chiunque in panchina. Per Sarri è un fallimento

Il commento di Claudio Savelli. Il tecnico era giunto per lasciare un segno. E’ solo sopravvissuto. Adesso dovrà rimediare al principale errore della sua stagione: non essersi imposto.

Libero: la Juve avrebbe trionfato con chiunque in panchina. Per Sarri è un fallimento
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus. (Hermann)

Maurizio Sarri ha vinto lo scudetto con la Juventus, ma l’impressione è che la squadra lo avrebbe vinto comunque, anche con un altro allenatore in panchina, scrive Claudio Savelli su Libero.

Sarri non ha vissuto al massimo la sua prima annata in bianconero, al massimo è sopravvissuto. Però lo ha fatto vincendo”.

Ha saputo gestire la transizione, non si è lamentato di una rosa inadatta al suo gioco,

“ha preso il buono che c’era e ha ottenuto il massimo possibile, cioè vincere come veniva, come capitava”.

Ora, continua,

dovrà rimediare al principale errore della sua stagione: non essersi imposto. Se la squadra non si è rivelata all’altezza della missione è di certo colpa della società che non ha accompagnato il cambio di filosofia con un restyling profondo della rosa, ma anche in parte colpa sua, che non ha formulato richieste precise e imprescindibili. Sarri ha accettato il pacchetto chiavi in mano perché imporsi subito avrebbe aumentato il carico di responsabilità sulle sue spalle, forse oltre un livello sopportabile, però così ha finito per auto-limitarsi”.

L’ultimo Sarri è stato umile, scrive Savelli.

“L’umiltà è un pregio dell’ultimo Sarri, nonché ciò che lo ha portato alla vittoria, ma allo stesso tempo è il principale difetto per cui Sarri, nonostante il successo, è rimasto sullo sfondo. L’impressione infatti è che la squadra avrebbe trionfato comunque e con chiunque in panchina, e per un allenatore giunto per lasciare il segno questo è un fallimento“.

Il tecnico, però, non è mai ricorso agli alibi.

Ha semmai incassato le critiche, facendosi parafulmine della squadra e a volte anche della società. Il punto, ora, è capire se ne farà tesoro e quindi se si imporrà sulla Juventus, non solo in campo ma pure tra le scrivanie, per provare a vincere in maniera diversa. Altrimenti rimarrà un vincente come i suoi predecessori: nulla di meno, nulla di più”.

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