ilNapolista

La migliore giocatrice del basket USA: “Sono malata, ma se non gioco non mi pagano e non posso curarmi”

Elena Delle Donne, mvp dell’ultima stagione, scrive una lettera su The players Tribune e denuncia il “capitalismo” dello sport americano: chi non gioca per paura della Covid non percepisce stipendio

La migliore giocatrice del basket USA: “Sono malata, ma se non gioco non mi pagano e non posso curarmi”

E’ un cortocircuito: “Sono malata, prendo 64 pillole al giorno, ma se non gioco non mi pagano e non posso curarmi”. Elena Delle Donne è la migliore giocatrice del basket WNBA (la Lega di pallacanestro femminile), è di origini italiane, è l’mvp dell’ultima stagione, e da 12 anni è affetta dalla malattia di Lyme cronica. Ha scritto una lettera aperta su “Players Tribune”, in cui racconta la sua vicenda che riflette il paradosso americano nell’approccio alla pandemia.

Esattamente come per l’NBA, la lega di basket femminile dà libertà alle giocatrici di non partecipare alla ripresa del campionato, che per le donne è fissata in versione ridotta il 25 luglio, nella “bolla” di Bradenton, in Florida. Ma si tratta di una libertà relativa, perché chi non gioca rinuncia anche allo stipendio.

Nel caso di Delle Donne è un controsenso: non vuole giocare perché essendo già malata non vuol correre il rischio di prendere la Covid-19, ma se non gioca non può permettersi le cure per la malattia di Lyme che tra le altre cose comporta la compromissione del sistema immunitario.

“Prendo 64 pillole al giorno. E’ l’unico modo per continuare a fare quello che amo, giocare a basket, e provare a vivere una vita normale”. “Mi è sempre stato detto che, nella mia condizione, anche un raffreddore può essere pericoloso. Quando il Coronavirus ha iniziato a diffondersi, ho iniziato a prendere tutte le precauzioni possibili. Io amo giocare a basket, ma adesso è una questione di vita o di morte”.

La Lega per ora non ci sente:

“Quando ho saputo che i medici federali hanno respinto la mia richiesta di fermarmi onestamente sono stata male. I soldi dello stipendio mi servono per pagare le medicine e per vivere. Il mondo dove per anni ho dato sangue, sudore e lacrime è come se mi avesse tradito”.

Sono intervenuti i Washington Mystics, la sua squadra. Hanno fatto sapere che Delle Donne verrà pagata comunque, anche se decidesse di non giocare.

ilnapolista © riproduzione riservata