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De Roon racconta Gasperini (e l’Atalanta): «Odia il possesso palla fine a sé stesso»

Intervista a The Athletic: «Tatticamente è un italiano ma è anche un po olandese. Ha cambiato la mentalità. L’Atalanta ha il 13esimo monte ingaggi della Serie A»

De Roon racconta Gasperini (e l’Atalanta): «Odia il possesso palla fine a sé stesso»

L’Atalanta è una delle realtà più spettacolari e interessanti d’Europa. Con un approccio lucido e analitico, Marten De Roon ha raccontato in un’intervista a The Athletic – a firme James Horncastle – come Gian Piero Gasperini abbia creato un fenomeno simile, da un punto di vista tattico e filosofico.

La differenza tra noi e le altre squadre è che vanno molto bene nei primi 60-70 minuti, mentre negli ultimi 20 vanno in sofferenza. Noi invece possiamo mantenere sempre la stessa intensità. È una sensazione molto bella che ti fa spingere ancora di più. Gasperini vuole sempre il massimo della qualità negli allenamenti. Sono serviti 2-3 mesi per abituarmi.

Il primo punto profondo di rottura col passato portato dal tecnico ha riguardato l’approccio alle gare, specialmente fuori casa.

Ha cambiato la mentalità, l’ha resa vincente. Prima in trasferta si ragionava per non perdere, un pareggio ci bastava. L’impostazione che ci ha dato, è che potevamo sempre vincere.

Secondo De Roon, Gasperini è riuscito a riunire la cura per la tattica tipica del calcio italiano all’atteggiamento offensivo di squadra caratteristico della tradizione olandese.

Da un punto di vista tattico, è italiano, è molto bravo come tutti i tecnici italiani. È un po’ olandese nel concetto di calcio totale perché vuole che difensori e centrocampisti attacchino e che gli attaccanti difendano. Ciò che per me è molto diverso rispetto alla mentalità olandese, è che facciamo molto possesso ma che non deve essere sterile: Gasperini lo odia. Bisogna avanzare, detesta i palloni in orizzontale o all’indietro. In allenamento, dove gli errori non contano, giochiamo solo così. Se passiamo indietro, dice lui, ci prestiamo al pressing. Invece dobbiamo sempre andare in avanti e segnare. In Champions poi la prima cosa è la velocità. Non esiste rallentare per 5 minuti, altrimenti si viene puniti.

De Roon ha quindi svelato alcuni movimenti alla base di un gioco così efficace.

In genere giochiamo con due centrocampisti che negli ultimi anni siamo stati io e Freuler. Normalmente bisogna occupare la zona centrale del campo ma Gasperini vuole che stiamo abbastanza larghi per lasciare spazio a Gomez e Ilicic, e poi alle incursioni dei difensori. Se perdiamo la palla, noi centrocampisti siamo già posizionati bene e questo fa una grande differenza.

Nonostante un budget limitato rispetto alle grandi del nostro campionato, l’Atalanta sta per conquistare una nuova qualificazione in Champions League, e in questa edizione giocherà i quarti di finale.

Il gioco ci ha portati dove siamo ora, ne abbiamo parlato molto. Anche perché non è che sono stati  acquistati calciatori a 30-40 milioni. Possiamo battere chiunque, ma siamo anche una squadra che non ha un sistema di gioco stabile, noioso, che magari prova a vincere 1-0. È difficile paragonarci a Juve e Inter, che pagano 80, 100, 120 milioni i giocatori, mentre il nostro monte stipendi è di 36 milioni ed è il 13° della Serie A.

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