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Pochi tocchi ma precisi: finalmente abbiamo visto Lobotka

Uomo d’ordine presente anche in fase di non possesso. Sa quando e come giocare il pallone, può fare sia il regista che la mezzala: sarà importante per il finale di stagione

Pochi tocchi ma precisi: finalmente abbiamo visto Lobotka

L’impressione è stata delle più positive. Alla prima partita giocata per intero, Stanislav Lobotka si è distinto per l’ordine e la pulizia dei tocchi. Proprio la conferma degli ottimi segnali già percepiti contro il Torino che avrebbe voluto ricevere Gennaro Gattuso, che sa di poter trovare in lui un elemento fondamentale per il presente e il futuro del Napoli. Il lockdown e la sospensione delle competizioni hanno rallentato il suo inserimento, ma avrà senz’altro il suo spazio. In un finale di stagione pieno di partite, sarà necessario ruotare gli elementi e lo slovacco può giocare sia in regia che da mezzala. Un ruolo, quest’ultimo, in cui potrebbe ritagliarsi ancora più spazio se in estate dovesse partire almeno uno tra Allan e Fabian Ruiz.

Lo slovacco, contro la Spal, ha preso il posto di Demme al centro della mediana, gestendo con facilità i compiti di impostazione del gioco. La sua azione è stata però agevolata da un pressing eseguito male dagli emiliani, che dopo una breve circolazione di palla sulla linea difensiva perdevano la marcatura a uomo di Missiroli studiata da Di Biagio. Decisivo in questo senso è stato il movimento del centrocampista del Napoli, che in un primo momento si abbassava tra i due centrali per provare a ricevere, per poi farsi trovare subito in luce per ricevere l’appoggio dell’esterno di difesa dove si spostava il possesso.

Questa situazione non solo ha permesso a Lobotka di farsi trovare con una discreta libertà ma anche di poter scegliere sempre se condurre il pallone in avanti o lasciare il compito a Fabian Ruiz o Elmas, che hanno potuto contare sulla superiorità numerica nei confronti di Murgia per vie centrali. Ha gestito le energie, arrivando lucido anche nel finale di partita, nonostante abbia da poco recuperato da alcuni problemi muscolari. Il tutto è supportato dai dati che evidenziano come Lobotka non tocchi un numero esagerato di palloni ma che lo faccia con estrema precisione. Lo slovacco, proiettando il rapporto di passaggi/minuti giocati sui 90’, ha una media di 48 a gara; Fabian Ruiz, per intenderci, ne fa 72 seguendo la stessa proporzione. Ma nessuno è accurato quanto Lobotka nell’esecuzione di questo fondamentale, dal momento che il 95.2% dei tocchi effettuati va a buon fine.

Si è dimostrato quindi il tipo di centrocampista che vuole Gattuso: tecnico, misurato, presente anche in fase di non possesso. Un uomo d’ordine, la figura che è sembrata mancare a lungo nel Napoli, finché non ne sono stati comprati due, a prezzi nemmeno troppo elevati viste le cifre che corrono. Una lacuna che era apparsa più evidente col 4-3-3 che nell’interpretazione dell’allenatore ha bisogno di un regista. Un ruolo che Lobotka ha confermato di poter ricoprire con ottimi risultati, almeno per il momento, nell’attesa di misurarsi con avversari più impegnativi.

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