Al Corriere della Sera: «Vedo persone che quando incrociano un altro essere umano trattengono il respiro e guardano a terra. So di gente che non mette il naso fuori di casa per paura. Baci e abbracci? E’ ancora presto».
Il Corriere della Sera intervista Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I. Indica alcuni comportamenti adottati dalla gente in questa fase dell’epidemia come paranoici.
«Il virus c’è ma è sbagliato vedere il pericolo ovunque. Vedo persone che quando incrociano un altro essere umano trattengono il respiro e guardano a terra. Una paranoia. Bisogna reagire altrimenti entriamo in un contesto negativo dal quale sarà difficile uscire. So di gente che non mette il naso fuori di casa per paura».
Il post virus non va vissuto in questo modo. Quanto alle vacanze, Le Foche è sereno.
«Potendo mantenere le distanze io partirei sereno. Sulla spiaggia lettini e ombrelloni sono organizzati in sicurezza. Non c’è motivo di indossare la mascherina tranne quando andiamo al bar dello stabilimento e sono presenti molte persone».
Va bene anche tornare al cinema e a teatro.
«Torniamoci, appartengono alla cultura ludica. Certo, dimentichiamo per sempre la calca del pubblico. Non ho dubbi che cinema e teatri siano stati organizzati in modo sicuro e non vedo perché negare a noi stessi il piacere di frequentarli. Non c’è vita senza cultura. Non sono questi gli ambienti dove temere il contagio. Sono state prese misure sufficienti a garantire di assistere senza patemi a un film o a una commedia».
L’unica cautela da tenere ancora è su baci e abbracci.
«È ancora presto, teniamoli in sospeso ancora un po’. L’uomo è predisposto alla socializzazione, non può vivere da eremita. Quando verrà il momento li riprenderemo. Non credo che il mondo sia cambiato per sempre».