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Collina: «Non si potrà più protestare con l’arbitro? Non lo si poteva fare neanche prima»

Il presidente della Commissione Arbitri della FIFA al Corsera «Il pubblico non condiziona l’arbitro o non dovrebbe. Per me erano peggio i 200 tifosi nei campi di periferia»

Il Corriere della Sera ha intervistato Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitri della FIFA e membro dell’IFAB, che ha raccontato innanzitutto la sua quarantena in casa e sottolineato quanto quest’emergenza abbia cambiato tutto

«Cade una sorta di senso di invincibilità che eravamo convinti di avere. Non l’avevamo conquistata, ce l’eravamo ritrovata. Il percorso per riottenerla sarà difficile. Dovremo riprenderci, tornare a ragionare con la testa e non con la pancia. Smettere di avere paura degli altri. Anziani, bambini, giovani vivranno una sorta di day after: ridargli sicurezze sarà dura».

Sulle tante polemiche sorte sul fatto che non sarà più consentito ai calciatori di fare polemica con l’arbitro per mantenere il distanziamento, Collina taglia secco

«Non lo si poteva fare neanche prima»

L’ex arbitro ha commentato l’ipotesi per cui gli arbitraggi potrebbero cambiare date le partite senza pubblico

«Il pubblico non condiziona l’arbitro o non dovrebbe. Comunque non sono gli 80 mila spettatori a influenzarti, per me erano peggio i 200 tifosi nei campi di periferia dove non c’era protezione»

Sulle cinque sostituzioni introdotte

«Un cambiamento temporaneo per proteggere la salute dei calciatori che giocheranno più spesso»

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