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I vigili e il presidente della Municipalità Vomero contro l’apertura H24 di de Magistris

Il Mattino riporta i rischi che un’apertura incondizionata delle attività comporterebbe per Napoli. Pochi gli uomini delle forze dell’ordine per i controlli

I vigili e il presidente della Municipalità Vomero contro l’apertura H24 di de Magistris

Il Mattino di oggi dedica una lunga serie di interventi contro la proposta del sindaco De Magistris di aprire tutto 24 ore su 24 per far fronte ai problemi di assembramento che metterebbero la città a rischio di risalita dei contagi. Si attende infatti entro 48 ore la sua ordinanza che promette guerra alle decisioni prese da Governo e Regione sul tema con la chiusura alle ore 23 di bar, baretti e locali.

De Magistris ha detto «apro tutto, i parchi l’ippodromo, la Mostra d’Oltremare, l’area ex Nato così la gente viene distribuita su parti più ampie di territorio e non ci saranno assembramenti»

Innanzitutto il presidente della municipalità Napoli-Arenella Paolo De Luca, una delle più colpite dal coronavirus in quanto a numeri di contagi

«parliamoci chiaramente. Allo stato attuale non possiamo affrontarla, non esiste una possibilità adeguata di controllo: non c’è sugli orari abituali, come potrebbe esserci con la deregulation delle aperture?».

Poi i vigili urbani che denunciano una mancanza di personale per poter eseguire i controlli del caso

«C’è quel che resta di un Corpo ridotto allo stremo con l’età media più alta d’Italia e un numero infinito di persone che hanno troppi guai fisici per stare in strada».

Su circa 1.600 vigili che conta Napoli, poco più di 500 hanno limitazioni e possono lavorare solo in ufficio o con compiti speciali, poi ci sono 140 assunti a tempo determinato il resto ha un’età media superiore ai 55 anni e sta in strada da troppo tempo per avere ancora la forza di battagliare.

Per giunta bisogna calcolare i turni di riposo dopo le notti che implicherebbero i controlli per la movida

«una persona che lavora di notte può rientrare al lavoro solo nel pomeriggio del giorno successivo. Se si impiegano molti uomini nel presidio notturno, si sottraggono altrettanti uomini al lavoro per le successive 30 ore. Non è sostenibile per il Corpo».

 

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