Gastaldello: a Brescia la gente mi chiede perché torniamo a giocare, è una forzatura
"Giocare in estate 12 partite ci espone a rischi incredibili, l'ho detto a Cellino: se siamo ultimi meritiamo di retrocedere"

“Nel resto dell’Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia, molti mi chiedono per strada perché il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo”.
Daniele Gastaldello è il capitano del Brescia, e a Radio Anch’io lo Sport va contro corrente: lui, come molti altri, non vuol riprendere a giocare. Non con i presupposti sui quali si basa la ripartenza della Serie A:
“Finire questo campionato è una forzatura, giocare in estate 12 partite ci espone a rischi incredibili. E le partite alle 16.30 d’estate sono scandalose. Non siamo macchine, siamo esseri umani anche noi. Questo campionato deve fermarsi e su eventuali retrocessioni si deciderà. Io l’ho detto al presidente che se siamo ultimi dobbiamo retrocedere. Non è che noi del Brescia non vogliamo giocare perché non vogliamo retrocedere, non è così. Se lo meritiamo dobbiamo retrocedere. Il calcio deve tornare a essere una passione: ci sono altri interessi che prevaricano la passione del calcio”.