I cinque motivi che tratterrebbero il centravanti in granata. Ma Cairo dovrà però tapparsi le orecchie di fronte alle offerte di De Laurentiis e altri
“Innanzitutto è dirimente il fattore tecnico, Belotti è un feroce finalizzatore ma anche un giocatore che non esaurisce il contributo che dà alla squadra unicamente attraverso il peso specifico sotto porta. L’importanza di una sua permanenza nel Toro, comunque, non ha motivazioni unicamente tecnico-tattiche. Anche il fattore psicologico è assai rilevante. Belotti non è un giocatore facente parte la rosa granata, ma il capitano del gruppo, un riferimento all’interno dello spogliatoio nonché il giocatore più amato dai tifosi, simbolo di appartenenza oggi più unico che raro. E qui si arriva al terzo punto che rende necessaria più che opportuna la sua conferma. C’è poi un quinto aspetto, a spingere con decisione verso la conferma di Belotti al Toro. Il primo a sperarci con forza è Roberto Mancini, il ct della Nazionale: l’ex fantasista vuole che rimanga in granata da leader, segni tanti gol, acquisisca ulteriore fiducia e travasi tutto ciò in azzurro. Sono innanzitutto queste le motivazioni che inducono a sollecitare Cairo a mantenere una promessa fin qui onorata. Si sa, al prossimo mercato il lavoro del ds Massimo Bava sarà corposo, in entrata come in uscita. Al presidente, innanzitutto, spetterà il compito di tapparsi le orecchie di fronte alle offerte di De Laurentiis o di qualsiasi altro presidente”.