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Rezza: “Trend decrescente ma il virus continuerà a circolare, anche se con minore intensità”

L’epidemiologo dell’Iss in conferenza stampa: “Nella Fase 2 fondamentali distanziamento sociale, tracciamento contagi e zone rosse anche nelle zone meno colpite dal virus”

Rezza: “Trend decrescente ma il virus continuerà a circolare, anche se con minore intensità”

L’epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, ha tenuto una conferenza stampa con il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Rezza ha spiegato l’andamento dell’epidemia in Italia.

“Abbiamo un trend decrescente nel numero dei casi quando li presentiamo per data di comparsa dei sintomi. I casi che registriamo nel bollettino quotidiano non sono nuovi contagi. Sono avvenuti in media venti giorni prima. Stiamo assistendo ad una diminuzione della trasmissione ma non vuol dire che l’epidemia sta scomparendo. Il virus continuerà a circolare probabilmente con minore intensità”.

Sul famoso picco:

“Non abbiamo raggiunto alcun picco. Abbiamo provocato artificiosamente il picco con il lockdown che ha abbattuto i contagi, ma la popolazione rimane suscettibile. Se non teniamo alta la guardia può accadere quanto accaduto un mese fa. Non sappiamo bene come sono avvenuti i contagi dopo il lockdown. Sicuramente ci sono stati focolai ospedalieri e nelle rsa. Queste ultime sono amplificatori ed indicatori dell’epidemia. Vuol dire che in quella zona il virus sta in qualche modo circolando. La maggior parte dei contagi dopo il lockdown sono probabilmente avvenuti all’interno delle famiglie. Il progetto di contact racing presentato nel Comitato tecnico scientifico ci aiuterà a capirne di più”.

Sulle zone rosse.

“L’unica è stata Codogno. Probabilmente in una fase 2 bisognerà mantenere misure di distanziamento sociale, ma si spera che il virus circoli meno rapidamente e sarà fondamentale, oltre al distanziamento, identificare rapidamente i focolai, i casi, la diagnosi, i tamponi, i test, l’isolamento e il rintraccio e l’isolamento dei contatti. Oltre alle azioni di contenimento, soprattutto nelle aree meno colpite dal virus, per ridurne la circolazione. Le zone rosse probabilmente torneranno ad essere una misura particolarmente importante in una fase 2”.

 

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