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Volley femminile, non può uscire da Codogno. E ci si allena sul fiume, al confine della zona rossa

Sulla Gazzetta dello Sport. Le compagne di squadra della vice-capitana dell’Offanengo vanno a trovarla, le regalano un pallone e si mettono a palleggiare davanti agli occhi dei militari

Volley femminile, non può uscire da Codogno. E ci si allena sul fiume, al confine della zona rossa

Sulla Gazzetta dello Sport una bellissima storia di amicizia e sport in tempi di emergenza da Coronavirus. Riguarda la squadra di volley Abo Chromavis Offanengo, capolista in serie B-1 femminile.

Una delle ragazze della squadra, la vice-capitano, Cecilia Nicolini, abita a Codogno, in provincia di Lodi, nella zona rossa. Non può più partecipare agli allenamenti della squadra da quando c’è l’emergenza sanitaria. E allora le sue compagne di squadra, Alice Giampietri e Noemi Porzio (il capitano), hanno deciso di andarla a trovare, ma senza varcare il ponte che divide la zona gialla da quella off limits.

Il punto di incontro è stato Montodine, uno dei punti di confine raggiungibili. Dopo l’allenamento, le tre ragazze si sono viste lì. A separarle, il presidio militare con il suo blindato, come se fosse una rete di un immaginario campo da volley.

Noemi racconta:

«Ci siamo messe a palleggiare, è stato uno scambio veloce a distanza di 10-15 metri e abbiamo regalato un sorriso anche ai militari, che non vivono giorni facili. Ci hanno lasciato fare, anche perché nessuno ha solcato il confine e, in cambio, abbiamo promesso loro due biglietti per le partite a Offanengo».

A Noemi l’idea è venuta guardando i telegiornali.

«Ho visto diversi telegiornali notando che molte persone portano la spesa ai famigliari in zona rossa. Lo scambio avviene sotto gli occhi dell’esercito senza contravvenire alle regole. Così mi sono detta: perché no? Ho coinvolto Alice, mia coinquilina a Offanengo, e la nostra “spesa” è stata un pallone da volley».

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