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«Torre del Greco è una città del mondo, monitoriamo tutti i rientri in città»

Il sindaco Palomba al CorMez: «Il settore del corallo duramente penalizzato dalla chiusura della Cina. Poi il comparto dei fiori, la ristorazione. I marittimi sono fermi, tutte le navi sono bloccate» 

«Torre del Greco è una città del mondo, monitoriamo tutti i rientri in città»

Il Corriere del Mezzogiorno intervista il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba. Uno dei comuni del vesuviano che ha pagato finora il tributo più alto al Covid-19, che lui chiama «il nemico senza faccia e senza corpo». Si chiede anche lui come mai in città ci siano tanti casi e racconta cosa fa il Comune per fronteggiare la crisi.

«Una delle attività principali in questo momento è l’ausilio fornito all’Asl per monitorare tutti i rientri in città. Ho qui i dati raccolti proprio di fronte a me. Da questi emerge la realtà di una città che ha diramazioni a 360 gradi nel mondo».

Si tratta di marittimi, operatori commerciali, ma anche di gente che semplicemente viaggia per il mondo.

«Abbiamo superato le duecento unità. Ma prima il grande esodo dalla Lombardia ha interessato altre 100-120 persone. Non conosco i dati degli altri comuni. Torre è veramente una città del mondo».

Lamenta anche lui, come altri sindaci, la lentezza nel processare i tamponi, ma adesso sono entrati in funzione altri laboratori e la situazione dovrebbe migliorare.

Sui controlli sul territorio per verificare il rispetto delle ordinanze.

«Inizialmente è stato difficile far passare il messaggio. Tra i miei concittadini positivi ci sono anche giovani di 18, 24, 30 anni, per i quali non è stato necessario disporre il ricovero. Si sa che il virus è più letale per gli anziani. Ma questo, naturalmente, non può rappresentare una consolazione. Anzi deve farci moltiplicare gli sforzi per proteggere meglio proprio questi ultimi. Ora la città è presidiata dai nostri vigili, da carabinieri, polizia, guardia di Finanza e dall’esercito. Non si risparmiano. E arrivano a coprire turni anche di 12 ore e più. Anch’io, come è naturale, sono stato fermato più volte mentre raggiungevo in auto il comune».

Adesso teme i tentativi di sciacallaggio e le fake news che allarmano la popolazione e spingono a riversarsi nei supermercati a fare scorte.

«Peraltro credo che sia controproducente anche la turnazione, a seconda dell’iniziale dei cognomi, per fare la spesa. Peraltro chi l’ha prescritta ha dimenticato la domenica. Che succede? Che i cittadini di centri limitrofi dove sono in vigore queste restrizioni, pur assumendo dei rischi, sconfinano e vengono da noi. E poi, se io so che posso fare la spesa una sola volta alla settimana nel supermercato resto per due ore».

E poi c’è la questione economica. Il settore del corallo è stato colpito duramente dal virus.

«Gli operatori del corallo che erano pronti per partecipare a importanti fiere in Cina. Torre ha un ponte antico con l’Oriente. Adesso hanno bloccato tutto. Poi il comparto dei fiori, la ristorazione. I marittimi sono fermi, tutte le navi sono bloccate».

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