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Repubblica: i dati dicono che l’Italia uscirà dall’emergenza prima del resto dell’Europa

Secondo i dati europei dell’ultima settimana la crescita dei contagi in Italia diminuisce mentre cresce nel resto dell’Europa, preoccupano Germania e Spagna

Repubblica: i dati dicono che l’Italia uscirà dall’emergenza prima del resto dell’Europa
Blood sample with respiratory coronavirus positive

Repubblica ha appena pubblicato un’analisi dei dati relativi ai contagi di coronavirus in Europa dell’ultima settimana

Fotografando i dati alle 22 di ieri sera per i dodici Paesi più colpiti, l’Italia ha visto crescere i positivi (dato che contempla gli attualmente positivi, i guariti e i deceduti) del 5,6 per cento. E’ la crescita più bassa da quando esiste la crisi epidemiologica e, cosa più importante sul piano statistico, nell’ultima settimana il calo dell’incremento è stato costante e si è accentuato a partire da venerdì 27.

Attualmente il nostro Paese resta il secondo al mondo per numero di positivi e il primo purtroppo per i decessi, ma la curva è partita prima rispetto al resto dell’Europa e del mondo e attualmente rallenta, infatti, secondo quanto riporta Repubblica siamo decimi nel conteggio “velocità del contagio”.

La curva più forte in questo momento è quella del Belgio

+18,6 per cento, oltre tre volte l’Italia. Seguono gli Stati Uniti con 16,4 per cento (il dato è fotografato alle 22 di ieri sera, nella notte gli Usa hanno aggiunto altri 17.500 morti e sono ampiamente primi per numero di contagi). Al terzo posto per crescita c’è il Regno Unito: +14,3 per cento, Paese che ancora giovedì scorso saliva “giorno su giorno” del 40,7 per cento.

Confrontare i dati non è affatto facile perché ovviamente ciascuna Nazione ha differenti politiche sulla raccolta dei numeri e sui tamponi effettuati, ma tutti gli statistici sarebbero d’accordo col dire che l’Italia uscirà prima degli altri dal “coronacrisi”.

Il professor Enrico Bucci, biochimico e analista di dati, adjunct professor presso la Temple University di Philadelphia spiega

Sono entrati più tardi nella crisi del “corona”, ne usciranno più tardi. “Ma l’Italia”, spiega Bucci, “non deve fermare le sue misure di contenimento”

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