E se i calciatori infetti non sapessero di esserlo? A Pescara per esempio…
Il tecnico Legrottaglie: "Abbiamo avuto 13 influenzati e nessuno ha fatto il tampone. Siamo scesi in campo con le mascherine per dare un segnale"

Giocatori infetti che non sapevano di esserlo. Pare il titolo di un programma di Real Time, ma scritto meglio. In giorni in cui il calcio aspetta il suo “paziente-zero”, il primo giocatore positivo al coronavirus, il dubbio finisce dritto in campo grazie al Pescara: e se gli asintomatici avessero già portato il virus in campo?
I giocatori abruzzesi si sono presentati sul terreno di gioco di Benevento indossando le mascherine.
PREOCCUPATI PER LA SALUTE dei nostri giocatori e per quella degli avversari, siamo scesi in campo indossando le mascherine protettive. Queste verranno rimosse solo su invito dell’arbitro poiché non previste dal regolamento. #coronoravirus | #BenPes | Ore 21 pic.twitter.com/Pj2xQBwc4c
— Pescara Calcio (@PescaraCalcio) March 8, 2020
E il motivo l’ha spiegato il tecnico Legrottaglie: “Abbiamo avuto 13 casi di influenza ma non ci hanno fatto fare i tamponi. Siamo arrivati con le mascherine per dare anche un segnale”.
Il segnale è appunto quello, che scavalca l’ormai noto “al primo giocatore infetto si ferma tutto”. Esistono – forse, chissà – giocatori già infetti e asintomatici. Domani la Figc in riunione dovrà valutare anche questo.