Biasin: «Il calcio italiano non è nel caos. È allo sbando totale»
Su Libero le motivazioni. In serie B si gioca a porte chiuse, i tifosi sono liberi di andare in trasferta, Juve-Milan è aperta solo ai tifosi piemontesi, la Lega Calcio si augurerà che l'Inter non finisca Europa League e Coppa Italia

Giuseppe Marotta e Andrea Agnelli
Su Libero, Fabrizio Biasin ricapitola il sabato turbolento del calcio italiano. Quello che ha portato alla decisione di rinviare le partite di campionato inizialmente previste a porte chiuse.
Una decisione che, scrive, “ha fatto incazzare molti”. Molti hanno accusato il presidente della Juve, Andrea Agnelli, di aver spinto per il rinvio.
C’è chi dice che la spinta del presidente juventino Andrea. Suo cugino Lapo lo ha difeso su Twitter (e Biasin riporta, ironicamente, il suo tweet con tanto di descrizione degli emoticon). La cosa particolare è che in Serie B si sono disputate quattro partite a porte chiuse.
“Il senso della faccenda è il seguente: se giochi per una squadra di serie B la tua vita vale di meno, ti conviene giocare per una squadra di serie A. Smentiteci se ci riuscite”.
Come se non bastasse c’è la questione dei tifosi in trasferta.
“I tifosi possono andare in trasferta, anzi no, anzi sì, ma devono essere controllati. Gli si deve provare la febbre. Almeno a quelli dell’Atalanta che oggi scende in campo a Lecce. Per quelli del Bologna che ieri erano a Roma per assistere al match con la Lazio, invece, andiamo sulla fiducia: stavano bene. «E chi te lo dice?». Nessuno, ma non è che possiamo star lì a controllare tutti, siate pazienti”.
E ancora, scrive, c’è la Coppa Italia. Mercoledì si dovrebbe giocare il ritorno di semifinale Juventus-Milan. Dovrebbe essere a porte aperte, ma solo per i tifosi piemontesi
“perché la Regione Piemonte, da domani, allenta le restrizioni. Cioè, se sei di Asti buon per te, se sei di Pavia t’attacchi alla Certosa. Del resto però è giusto così, in fondo in Piemonte non ci sono casi di positività. Anzi sì, ma sono pochi dai… Ah, si giocherà nello stesso stadio che oggi resta chiuso. Perché oggi ci si infetta ma mercoledì no”.
Non finisce qui. Perché c’è anche il caso Inter. Se dovesse arrivare alla fine di tutte le competizioni creerebbe un problema non da poco che Biasin condensa in un’espressione sola:
«sputtanamento totale del calcio italiano».
Perché, spiega, al momento se l’Inter dovesse arrivare in fondo a Europa League e Coppa Italia si troverebbe a giocare 9 partite in 24 giorni.
“Siamo al paradosso: la Lega Calcio, per salvare il salvabile, deve augurarsi che l’Inter esca in
fretta dalle suddette competizioni. È tutto ciò normale? Ditecelo voi”.
Infine, c’è il giallo sullo stadio dove si disputerà la finale di Coppa Italia.
“Forse si giocherà a San Siro o forse al San Nicola di Bari, vedremo, di sicuro non a Roma perché la finale slitta al 20 maggio per cause di forza maggiore e l’Olimpico serve a quelli dell’Uefa ché il 12 giugno inizia l’Europeo”.
Ecco spiegato l’assunto di Biasin:
“Non siamo nel caos, siamo allo sbando totale”.